Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
17 - 23 Dicembre 2006
Tempo di Avvento IV, Colore viola
Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 4

Commento alle Letture

Lunedì 18 dicembre 2006

Il Dio con noi.

Il brano Evangelico di Matteo ci pone di fronte al mistero della nascita verginale di Gesù. Ci sono molti cristiani, che si definiscono anche teologi e che cercano di spiegare il mistero negandolo. E' difficile capire come si possa credere all'Incarnazione, e trovar poi difficile a credere nella nascita verginale. Non è invece più logico che il mistero del Dio che si fa uomo la esiga? Giuseppe perché uomo giusto, è turbato da ciò che non comprende, ma perché giusto Dio lo illumina, ed egli sa di essere alla presenza e coinvolto nel mistero e di dover essere docile strumento del Dio che salva.
S. Giuseppe che non si chiude al mistero, ma lo accetta con umile fede e lo serve con amore diventa il nostro modello in questa preparazione al S. Natale. Giuseppe perché era giusto prende nella sua casa la Madre del Signore-nostra-giustizia, il germoglio giusto che regnerà da vero re. Ella sarà anche la Madre dell'Israele nuovo, che il Signore radunerà da tutte genti, dove era tenuto schiavo del peccato per farlo abitare sicuro nella sua santa dimora. Oppressi dalla schiavitù del peccato aspettiamo Padre, la nuova nascita del tuo Figlio che ci liberi dalla schiavitù antica. O Adonai, guida del tuo popolo, che hai dato la legge a Mosé sul monte Sinai: vieni a liberarci con la tua potenza.


O Signore, guida del tuo popolo,
che hai dato la Legge a Mosè
sul monte Sinai:
vieni a liberarci con la tua potenza.

Apoftegmi - Detti dei Padri

I monaci chiesero all'abba: "che cos'è la maldicenza?". Risposta: "misconoscere la gloria di Dio e invidiare il prossimo".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

IL PRIORE DEL MONASTERO

Perciò noi abbiamo ritenuto necessario, per salvaguardare la pace e la carità, che dipenda dalla volontà dell'abate tutta l'organizzazione del monastero. E, se è possibile, tutte le esigenze del monastero siano regolate, come abbiamo già stabilito, per mezzo dei decani, secondo le disposizioni dell'abate, cosicché, quando gli incarichi sono divisi tra più persone, nessuno abbia occasione di insuperbirsi. Se però le condizioni locali lo esigono, se la comunità per giusti motivi ne fa umilmente richiesta e se l'abate lo giudica utile, egli stesso, con il consiglio di fratelli timorati di Dio, scelga chi vuole e se lo costituisca priore. Da parte sua questo priore esegua con rispetto quanto gli sarà comandato dal suo abate, senza permettersi nulla che sia contro la volontà o le disposizioni dell'abate; perché, quanto più è preposto agli altri, tanto più bisogna che osservi con maggior impegno le prescrizioni della Regola.

Cap.65,11-17.