Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
07 - 13 Maggio 2006
Tempo di Pasqua IV, Colore bianco
Lezionario: Ciclo B, Salterio: sett. 4

Commento alle Letture

Giovedì 11 maggio 2006

Chi accoglie colui che manderò accoglie me.

San Giovanni ci ha lasciato una grande testimonianza. Nelle sue opere abbiamo la rivelazione di Dio come amore; amore infinito puro e totale. La lavanda dei piedi è parte di questo grande quadro che ci ha lasciato. È un amore di donazione completa. Dio con la sua Morte e Resurrezione del Figlio nello Spirito ha mostrato in modo sorprendente cosa significhi questo amore. La Seconda Persona della Trinità, il Figlio si è incarnato nel seno purissimo di Maria. È Cristo, Figlio di Dio che si dona a noi in Maria. Il Padre donando, nello Spirito Santo il suo Figlio, lo dona a Maria e a noi. È Cristo che si dona a noi sulla Croce. È la realizzazione dell'amore del Padre che effonde il suo Spirito per nostra salvezza. È donazione completa perché è il Dio Trinitario che si è donato completamente. Non è però una donazione chiusa in sé. La stessa lavanda dei piedi diventa insegnamento, diventa un modello per la Chiesa. La donazione di Cristo è totale perché continua nella sua Chiesa e tramite la Chiesa. La rivelazione del Dio Amore diventa impegno di vita, diventa il modello che i cristiani, come singoli e come Comunità dei fedeli, dovrebbero sempre avere come riferimento per la propria vita. La donazione di Dio continua proprio nella Chiesa, nei Sacramenti, con l'opera dello Spirito Santo. Maria nel cenacolo, in preghiera, con gli Apostoli, nel giorno della Pentecoste è la nostra madre ed il nostro modello di come realizzare in noi la donazione del Padre nel Figlio.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Abba disse: Malvagità non caccia affatto malvagità; se uno ti ha fatto del male, tu fagli del bene, per distruggere la sua malvagità con le tue opere buone.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

COME DEVONO ESSERE ACCOLTI GLI OSPITI

Tutti gli ospiti che sopraggiungono siano accolti come Cristo, poiché egli dirà: «Ero forestiero e mi avete ospitato» (Mt 25,35). E a tutti si renda l'onore dovuto, soprattutto ai fratelli nella fede (Gal 6,10) e ai pellegrini. Non appena quindi viene annunziato un ospite, subito gli vadano incontro il superiore e i fratelli con tutte le premure suggerite dalla carità; prima si preghi insieme e poi ci si scambi il segno della pace. Questo bacio di pace appunto non sia mai dato prima di aver pregato insieme, per evitare le illusioni diaboliche. Nel modo stesso di salutare si dimostri la più grande umiltà verso tutti gli ospiti che arrivano o che partono: col capo chino o con tutto il corpo prostrato a terra si adori in essi Cristo, perché è lui che viene accolto.

Cap.53,1-7.