Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
12 - 18 Febbraio 2006
Tempo Ordinario VI, Colore verde
Lezionario: Ciclo B | Anno II, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Martedì 14 febbraio 2006

Parola, opere, vita.

Il Signore operava con loro e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano. Il Vangelo di San Marco si chiude con l'apparizione del Cristo Risorto agli Undici apostoli. È un momento solenne ed importante, che non rappresenta soltanto il mantenimento delle profezie di Gesù. Non è soltanto la manifestazione definitiva della gloria del Signore. Contiene un mandato preciso per gli apostoli: la missione della nuova chiesa di Cristo. Le parole di Gesù sono quindi importanti perché indicano agli Apostoli il contenuto effettivo di questo mandato. È la missione che è tramandata alla chiesa e che è opera di salvezza e di guarigione. L'annuncio della Parola, l'amministrazione dei sacramenti, le opere a livello caritativo, le diversi pastorali intraprese dalla chiesa sono la realizzazione concreta di queste parole di Cristo. Proprio in queste parole non vi è solo un invito; contengono un qualcosa di molto più preciso: una promessa ed una certezza. Il Vangelo non è soltanto il libro che racconta la storia di Gesù di Nazareth; contiene Parole di vita; contiene il messaggio che Gesù continua a trasmetterci fino ad oggi tramite la Chiesa. Il Vangelo è un libro aperto alla nostra vita; è Gesù ancora opera oggi; è la sua promessa continua a essere efficace con l'azione di grazia e di misericordia. L'invito di oggi è di aprire il Vangelo come il contenitore di un tesoro prezioso; un tesoro vivo e che tocca a noi far luccicare in tutta la sua brillantezza.


Apoftegmi - Detti dei Padri

«Poni alla porta del tuo cuore un cherubino con la spada infuocata».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'UMILTÀ

Se dunque gli occhi del Signore scrutano buoni e cattivi (Pr 15,3) e se il Signore dal cielo si china sugli uomini per vedere se esista un saggio, se c'è uno che cerchi Dio (Sal 13,2), e se dagli angeli a noi assegnati, quotidianamente, giorno e notte, vengono riferite le nostre azioni al Signore nostro Creatore, allora dobbiamo essere continuamente vigilanti, fratelli, affinché il Signore, come dice il profeta nel salmo, non ci veda mai volti al male e diventati inutili (Sal 13,3 Volg.); e, se anche ci perdona adesso perché è misericordioso e aspetta che ci convertiamo, non debba poi dirci un giorno: «Hai fatto questo e io ho taciuto» (Sal 49,21 Volg.).

Cap.7,26-30.