Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
22 - 28 Gennaio 2006
Tempo Ordinario III, Colore verde
Lezionario: Ciclo B | Anno II, Salterio: sett. 3

Commento alle Letture

Lunedì 23 gennaio 2006

...ma sta per finire...

Gesù è nella Giudea, già la sua fama si sta diffondendo e da Gerusalemme, dal cuore della Giudea, arrivano degli scribi per contrastarlo. Si arriva persino a dire che Egli opera in nome del nemico che vuole combattere. Il momento è critico; alla popolarità di chi ha già ricevuto tanti benefici da Gesù, si aggiunge subito una reazione opposta, piena di sospetto e di ipocrisia. Importante è l'atteggiamento stesso di Gesù. Non si lascia impaurire, non risponde con le stesse armi di chi lo combatte. Chiama a sé chi lo critica così aspramente, non per vendicarsi, non per annullare questi avversari. Egli preferisce il dialogo, il confronto aperto e sereno, l'insegnamento fondato sulla ragione che porta ad una migliore conoscenza di Lui e del suo messaggio. Un messaggio di amore e di perdono, in contrasto con il clima che si andava a determinare attorno a Lui. Gesù è il primo ad essere disponibile al perdono; Egli non chiede altro che entrare in quei cuori così duri. Anche l'episodio di oggi ci esorta a considerare non solo le parole di Gesù, ma anche il suo atteggiamento. Scopriremo, sempre, la coerenza tra il suo agire, franco e sereno, e le sue parole e l'insegnamento, così profonde. Il suo messaggio diventa, quindi norma di vita: perdono ed amore le caratteristiche del vero cristiano.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Allontànati dal mondo intero con il corpo, e unisciti al mondo intero con il cuore.

Isaaco di Ninive

Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

CONVOCAZIONE DEI FRATELLI A CONSIGLIO

Ogni volta che in monastero si devono trattare questioni di particolare importanza, l'abate convochi tutta la comunità ed esponga lui stesso di che si tratta. Dopo aver sentito il parere dei fratelli, consideri la cosa tra sé e poi faccia quello che gli sarà parso più utile. Ma abbiamo voluto che tutti siano chiamati a consiglio, perché spesso è al più giovane che il Signore rivela la soluzione migliore.
Però i fratelli esprimano il loro parere con tutta la sottomissione che l'umiltà ispira, senza presumere di sostenere ostinatamente il proprio punto di vista; la decisione invece dipenda dal giudizio dell'abate, in modo che tutti si attengano a ciò che egli avrà ritenuto più opportuno. Tuttavia, se è doveroso per i discepoli obbedire al maestro, è altrettanto conveniente che egli disponga tutto con prudenza e giustizia.

Cap.3,1-6.