Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
28 Agosto - 03 Settembre 2005
Tempo Ordinario XXII, Colore verde
Lezionario: Ciclo A | Anno I, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Sabato 03 settembre 2005

Gesù, buon pastore.

"Io sono il buon pastore – dice il Signore – conosco le mie pecore e loro conoscono me". Gesù si paragona ad un pastore di gregge. Sta sempre con le sue pecore e non le abbandona mai. Anche loro conoscono il padrone e sanno che finché c'è lui non le succederà niente. Ma devono ascoltare la sua voce e seguirlo. Anche noi, se abbiamo scelto Cristo come nostro pastore di conseguenza dobbiamo andare dietro a Lui. Che cosa significa la sequela di Cristo? E' soltanto compiere la sua volontà? Oppure è qualcosa di più? Basta forse non fare il male per essere discepolo di Cristo? Basta forse vivere chiuso dentro le pareti della nostra solitudine e non dare fastidio a nessuno? Oppure bisogna operare il bene? Ecco, per essere del gregge di Cristo non basta soltanto osservare i comandamenti ma bisogna fare il bene. Beati voi che, quando ero malato, quando avevo sete, quando mi sentivo solo, quando mi bucavo un'altra volta, quando bussavo nella tua porta... mi hai soccorso ...perché di loro è il regno dei cieli.


Apoftegmi - Detti dei Padri

La lotta della preghiera.

«I fratelli chiesero al padre Agatone: "Padre, nella vita spirituale quale virtù richiede maggior fatica?". Dice loro: "Perdonatemi, ma penso che non vi sia fatica così grande come pregare Dio. Infatti, quando l'uomo vuole pregare, i nemici cercano di impedirlo, ben sapendo che da nulla sono così ostacolati come dalla preghiera. Qualsiasi opera l'uomo intraprenda, se persevera in essa, possederà la quiete. La preghiera invece richiede lotta fino all'ultimo respiro"».

Agatone

Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

COME CELEBRARE LE LODI MATTUTINE NEI GIORNI FERIALI

Nei giorni feriali le Lodi mattutine si celebrino in questo modo: si dica il salmo 66 senza antifona, rallentando un po' come la domenica, in modo che tutti si trovino presenti al salmo 50 da dirsi con l'antifona. A questo seguiranno altri due salmi secondo la consuetudine e cioè: al lunedì, i salmi 5 e 35; 5al martedì, il 42 e il 56; 6al mercoledì, il 63 e il 64; 7al giovedì, l'87 e l'89; al venerdì, il 75 e il 91; al sabato, il salmo 142 e il cantico del Deuteronomio diviso in due Gloria. 10Negli altri giorni il cantico dei Profeti si dica ciascuno al giorno suo, secondo l'uso della Chiesa Romana. Seguano quindi le laudes (i salmi 148-149-150), una lettura dell'Apostolo da recitarsi a memoria, il responsorio, l'inno, il versetto, il cantico del Vangelo, la litania; e così si termini.

Cap.13,1-11.