Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
08 - 14 Maggio 2005
Tempo di Pasqua VII, Colore bianco
Lezionario: Ciclo A, Salterio: sett. 3

Commento alle Letture

Venerdì 13 maggio 2005

Il vero primato.

Quando Giacomo e Giovanni chiedono a Gesù di sedere uno a destra e l'altro a sinistra nel suo Regno, suscitano inquietudine e invidia negli altri Apostoli. Gesù poi un giorno li sorprende tutti e dodici a discutere tra di loro chi fosse il più grande. Egli allora precisa e scandisce per loro una fondamentale verità: «Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti». Pietro, a seguito della sua splendida confessione su Cristo, ha ricevuto il primato e le chiavi del Regno, ben conscio che il regno di cui parla Gesù non è di questo mondo. Lo stesso Pietro, dopo i suoi incauti slanci di fervore, ha sperimentato per ben tre volte l'umiliazione del rinnegamento del suo amato Maestro. Oggi Gesù amorevolmente lo sottopone ad un severo esame di riparazione. Gli ripete: "Simone di Giovanni, mi ami?". La stessa domanda è scandita per tre volte affinché la risposta di Pietro risuoni come un solenne giuramento ed un impegno assoluto. "Certo, Signore, tu sai che ti amo". È questa la prima condizione del pastore. Quell'amore dichiarato deve essere di tale intensità da rendere il pastore disposto a dare la vita per le sue pecorelle. È un'idea davvero sconvolgente e rivoluzionaria quella che esprime Gesù: il vero primato è quello che egli sta per consumare con il suo martirio, con la sua passione e morte. Quello è l'amore che salva. Altro che gloria, onori, potere, dominio!!!


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un anziano disse: Siamo condannati non perché in noi si insinuano pensieri cattivi, ma perché facciamo cattivo uso dei nostri pensieri. Infatti per colpa dei nostri pensieri ci accade di naufragare, ma al contrario a causa loro possiamo anche ricevere un premio.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

COME DEVONO ESSERE ACCOLTI GLI OSPITI

L'acqua alle mani la versi agli ospiti l'abate; i piedi a tutti gli ospiti li lavino sia l'abate che tutta la comunità; e, terminata la lavanda dei piedi, dicano questo versetto: «Abbiamo ricevuto, o Dio, la tua misericordia dentro il tuo tempio» (Sal 47,10 Volg.). Si usi una particolare attenzione soprattutto nell'accogliere i poveri e i pellegrini, perché nelle loro persone si riceve Cristo in modo speciale, mentre la soggezione per i ricchi di per se stessa spinge a rendere loro onore.

Cap.53,12-15.