Chi vede Gesù, ascolta le sue parole e crede che in Lui si manifesta il Padre, accoglie la sua luce ed è liberato dalle tenebre e dalla vera morte. Gesù inviato del Padre, lo manifesta al mondo e compie la sua missione facendosi obbediente, mettendosi al servizio del Padre, compiendo la sua volontà nell'amore. Egli ci ha aperto la strada. Se lo seguiamo, diventiamo anche noi trasparenza di Gesù e del Padre. Questa è la missione che Gesù ha affidato alla Chiesa e che affida ad ognuno. Essere testimoni autentici dell'amore del Padre: questo è il segno che attende il mondo e soprattutto coloro che sono ancora lontani da Lui. Gesù, Figlio di Dio, ha compiuto questo pienamente, e rendendoci figli in Lui, ci chiama a realizzare in noi ciò che già siamo. Per poter essere dei testimoni credibili, Gesù ci indica un cammino da compiere: credere veramente nel suo amore e accogliere quella Parola che ci libera dalle nostre tenebre interiori, e rimanere in essa meditandola e conservandola nel cuore per poi attuarla nel concreto di una vita di amore. È un cammino ben noto, ma mai compiuto, da ricominciare ogni giorno e momento della vita. La sua Parola ci mette di fronte alla verità di noi stessi, nel bene e nel male, e diventa causa di salvezza se lasciamo che ci trasformi interiormente spingendoci a compiere opere motivate dalla fede e dalla carità. Se questa Parola viene da noi rifiutata, mettendo a tacere la nostra coscienza e sentendoci a posto, tacitamente rifiutiamo l'amore salvifico di Dio, quell'amore sconfinato che invece sarà capace di vincere ogni nostro superbo e orgoglioso egoismo se ci sforziamo di cercare la luce della sua verità e di accoglierla.
Un anziano disse: «Credete forse che Satana voglia introdurre in voi tutti i pensieri? No, è per mezzo di un pensiero solo che vince l'anima e spera condurla a perdizione. Egli abbandona in essa quell'unico pensiero, non occorre altro. Attenti dunque a non mostrar compiacenza verso un solo cattivo pensiero».
CHE NESSUNO PARLI DOPO COMPIETA Quando tutti saranno riuniti insieme, si dica Compieta; e, usciti da Compieta, a nessuno sia più lecito proferire alcuna parola. Chiunque sarà colto a violare questa norma del silenzio, sia sottoposto a grave punizione; tranne il caso che sopravvenga la necessità di accogliere ospiti o che l'abate abbia comandato qualcosa ad alcuno; ma anche allora si faccia tutto con la massima gravità e la più delicata moderazione.