Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
17 - 23 Aprile 2005
Tempo di Pasqua IV, Colore bianco
Lezionario: Ciclo A, Salterio: sett. 4

Commento alle Letture

Lunedì 18 aprile 2005

L'amore gratuito di Cristo

Gesù si presenta come il vero ed unico Pastore, colui, cioè, che dona tutto se stesso per le sue pecore. Il verbo offrire ripetuto da Gesù tante volte, esprime con forza la sua missione redentiva di amore per tutta l'umanità. La passione e la morte di Gesù sulla croce, ma non solo, tutta la sua vita , le sue parole, i miracoli, i suoi gesti misteriosi e indimenticabili sono un'offerta continua. Offrire significa donare, cioè privarsi di qualche cosa, Gesù "svuotò se stesso" (Fil 2,7) interamente. L'amore di Cristo ci spinge non solo ad accogliere il dono della vita nuova ed eterna che Egli ci fa, ma anche ad offrire noi stessi insieme con Lui. "Accetta con benevolenza o Signore l'offerta che ti presentiamo noi tuoi ministri e tutta la tua famiglia: disponi nella pace i nostri giorni, salvaci dalla dannazione eterna e accoglici nel gregge degli eletti". (Preghiera eucaristica prima). Il Sacrificio Eucaristico ci unisce intimamente a questa offerta, e ce ne fa comprendere il senso. Ormai non siamo soli, ma c'è Lui, il Pastore Grande delle pecore, a soffrire, a gioire, a pregare, ad offrire, con noi e con tutta la Chiesa, ogni giorno. Avendo visto lo stesso Pastore farsi Agnello immolato per nostro amore, cresceremo nella conoscenza intima di Lui , ci nutriremo di Lui che ci renderà forti per vivere da redenti e capaci di subire, se necessario, la medesima sorte. Le parole del Buon Pastore sono un chiaro invito a liberarci dalle nostre paure e ad andargli incontro con gioia nella certezza di essere intimamente conosciuti, amati e salvati dal Signore.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un anziano che abitava in Egitto diceva sempre: «Non c'è strada più breve che quella dell'umiltà».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

IN QUALI ORE I FRATELLI DEVONO PRENDERE I PASTI

Dal 14 settembre sino all'inizio della Quaresima il pasto sarà sempre a nona. In Quaresima poi fino a Pasqua sarà a vespro; nel qual caso l'ora dei Vespri sia regolata in modo tale che i fratelli mentre mangiano non abbiano bisogno della lucerna, ma si svolga tutto quando è ancora giorno. Così pure in ogni stagione, l'ora della cena o dell'unica refezione sia regolata in modo che tutto si faccia con la luce del giorno.

Cap.41,6-9.