Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
14 - 20 Novembre 2004
Tempo Ordinario XXXIII, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Venerdì 19 novembre 2004

La mia casa sarà casa di preghiera.

Quando Gesù ha posato il suo sguardo sulla città di Gerusalemme ed è scoppiato in pianto, probabilmente aveva sotto i suoi occhi anche la visione del tempio e degli atti sacrileghi che ivi si compivano impunemente. "Lo zelo per la tua casa mi divora": lo zelo per il Signore, che è dettato dall'amore e dalla giustizia, esplode in giusta ira contro i profanatori della casa del Signore. Gesù subiva con santa pazienza le continue insidie ed i frequenti insulti dei suoi nemici, che tramavano contro la sua persona, ma non può sopportare la violazione continuata e sacrilega della maestà divina. Ecco perché si munisce di una cordicella e scaccia i venditori dal tempio. Per poi ribadire: «Sta scritto: La mia casa sarà casa di preghiera. Ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri!». Gesù si riappropria del tempio e vi entra da vero Signore e Maestro: "Gesù ogni giorno insegnava nel tempio" nonostante che i sommi sacerdoti e gli scribi, in combutta con i notabili del popolo, cercavano di farlo morire. Quante volte i "sommi" di altri tempi e coloro che sono posti in autorità, con identiche minacce, hanno cercato di far tacere la verità, di ammutolire i portatori del Vangelo! È accaduto sin dai primordi della Chiesa. La risposta è stata ed è ancora sostanzialmente sempre la stessa: «Se sia giusto innanzi a Dio obbedire a voi più che a lui, giudicatelo voi stessi; noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato». Quante volte le chiese sono state trasformate in vere e proprie spelonche di ladri. Quante ancora sono chiuse e dissacrate! Quante volte, anche ai nostri giorni, nella casa del Signore si compiono furti e atti sacrileghi!


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un fratello chiese ad un anziano: Ci sono due fratelli, dei quali uno medita nella sua cella, protraendo il digiuno per sei giorni e imponendosi molte sofferenze, l'altro si dedica agli ammalati. Quale dei due compie l'azione più gradita a Dio? Il vecchio rispose: Anche se quel fratello che digiuna per sei giorni si appendesse per il naso, non potrebbe essere all'altezza di quello che si dedica agli infermi.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

LA MENSA DELL'ABATE

La mensa dell'abate sia sempre con gli ospiti e i pellegrini. Quando poi ci sono pochi ospiti, egli potrà convocare alla sua mensa qualcuno dei fratelli a sua scelta. Bisogna però che uno o due anziani restino sempre con i fratelli per la disciplina.

Cap.56,1-3.