All'inizio della sua missione pubblica Gesù è tentato dal diavolo, ma egli pregando e digiunando nel deserto per quaranta giorni riesce a resistergli. L'episodio di Gesù, pieno di Spirito Santo, evidenzia la sua opera messianica di vera salvezza e non legata a prospettive terrene.
In quest'episodio, però, leggiamo un insegnamento universale che va oltre i confini del tempo.
E' il messaggio che la Chiesa ci vuol dare in questa Prima domenica di quaresima. Tutti noi siamo sempre e continuamente tentati dalle attrattive di questo mondo e da ideali che, poi risultano essere, non conformi alla nostra reale natura umana. L'appagamento di desideri volubili, non fa altro che sminuire la nostra vera dignità di esseri umani. Dove poniamo il fine della nostra esistenza? Nelle cose materiali ? Nel Potere? Nei nostri desideri carnali? In questo caso le tentazioni produrranno, in noi, effetti devastanti di cui ci pentiremo subito.
La conversione alla quale c'invita la Chiesa in questo periodo di quaresima deve farci riflettere sui nostri fini ultimi.
I beni materiali sono da considerare, allora strumenti per fini non solo terreni. Le responsabilità che la vita ci affiderà saranno manifestazione di un servizio di carità verso gli altri. I nostri desideri intimi, poi devono essere sempre rispondenti alle nostre reali esigenze umane e da verificare anche nei nostri rapporti interpersonali con il rispetto della dignità altrui. Sappiamo sfruttare, quindi questo periodo di conversione con la preghiera e la mortificazione. Nel doveroso impegno dei nostri impegni familiari e civili, cerchiamo di trovare il giusto clima allontanando per un attimo tutto quello che ci può distrarre. Quello che potrà sembrare un periodo di penitenza potrà essere invece una vera scoperta di valori autenticamente cristiani ed umani, attenti ai bisogni nostri e altrui da sviluppare nella carità. Piccole rinunce porteranno, quindi, immensi doni e benefici!
Forse, anche le distrazioni, hanno un funzione: quella di renderci più umili e consapevoli che ogni nostra preghiera è una preghiera povera e una preghiera di poveri. Ma Dio ci ascolta sempre.
COME CELEBRARE LE VIGILIE NOTTURNE NELLE DOMENICHE Di domenica ci si alzi un po' prima per le Vigilie. E a queste Vigilie domenicali si osservi il seguente ordine: cantati cioè, come stabilito sopra, sei salmi e il versetto, mentre tutti siedono con ordine, ciascuno al suo posto, sugli scanni, si leggano dal codice quattro letture con i loro responsori, come sopra abbiamo detto; solo al quarto responsorio il cantore aggiunga il Gloria, intonato il quale tutti subito si alzino in piedi con riverenza.