Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
08 - 14 Febbraio 2004
Tempo Ordinario V, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Giovedì 12 febbraio 2004

Anche i cagnolini mangiano le briciole.

Il Signore Gesù, nato nel tempo, situato in un ambito geografico limitato, sente pressante in se il mandato del Padre che lo sollecita ad annunciare la verità e la salvezza a tutto il mondo, spesso quindi egli valica quei confini, angusti rispetto alla sua missione. Egli è venuto non per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi. S. Ignazio di Antiochia lo definisce: «medico della carne e dello spirito». L'evangelista Marco oggi ci trasferisce con il Signore Gesù oltre i confini della Palestina e della Galilea, a Tiro e Sidone, in una regione Siro-fenicia, considerata dagli ebrei particolarmente maledetta perché da lì provenivano tutti i culti sacrileghi, che avevano inquinato il mondo ebraico. Niente come l'amore smuove la nostra fede: una mamma, proprio di quella regione, si prostra ai piedi di Gesù e umilmente e accoratamente l'implora di scacciare il demonio dalla sua figlia. S'intesse tra i due un dialogo: «Lascia prima che si sfamino i figli; non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma essa replicò: «Sì, Signore, ma anche i cagnolini sotto la tavola mangiano delle briciole dei figli». La preghiera di quella mamma si adorna di umiltà: la donna, non potendosi ritenere "figlia", perché proveniente ad un mondo pagano, si paragona ad un cagnolino sotto la tavola e allora, non le briciole le vengono date, ma la pienezza del dono: «Allora le disse: ‘Per questa tua parola và, il demonio è uscito da tua figlia'». È per noi una lezione di fede, di preghiera autentica e di grande umiltà. È anche un invito a sperare oltre i limiti della ragione umana, anche quando sembra che Gesù voglia nascondersi o non ci annoveri tra i suoi figli, sapendo in chi speriamo, cosa speriamo e perché speriamo.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Nella vita spirituale sono necessari entusiasmo e decisione; ma devono maturare da un tempo di attesa e riflessione. Il tutto sotto la guida dello Spirito.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'UMILTÀ

Sia l'uomo convinto che Dio dal cielo lo vede sempre, ogni momento, che le sue azioni sono in ogni luogo sotto lo sguardo divino e vengono riferite continuamente dagli angeli. Lo dimostra il profeta quando ci addita Dio sempre presente al nostro pensiero, dicendo: «Dio scruta la mente e il cuore» (Sal 7,10); e ancora: «Il Signore conosce i pensieri dell'uomo» (Sal 93,11); così pure dice: «Penetri da lontano i miei pensieri» (Sal 138,3); e inoltre: «I pensieri dell'uomo saranno svelati davanti a te» (Sal 75,11 Volg.). Perciò, per tenersi in guardia dai cattivi pensieri, il fratello assennato dica sempre nel suo cuore: «Allora sarò integro davanti a lui se mi sarò guardato da ogni colpa» (Sal 17,24).

Cap.7,13-18.