Giubileo della Speranza Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
23 - 29 Settembre 2001
Tempo Ordinario XXVI, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno I, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

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Mercoledì 26 settembre 2001

Commento non disponibile.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un anziano disse: «Se l'uomo fa la volontà del Signore, non finisce mai di udire la voce interiore».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

QUELLI CHE PIÙ VOLTE RIPRESI NON VOGLIONO CORREGGERSI

Se un fratello, ripreso più volte per una qualsiasi colpa, se anche scomunicato, neppure così si sarà corretto, si usi con lui una punizione più severa, cioè lo si sottoponga al castigo delle battiture. Ma se nemmeno così si vorrà emendare, anzi levatosi in superbia - che non sia mai! - oserà addirittura difendere la sua condotta, allora l'abate agisca come un medico esperto: se ha adoperato i lenitivi, gli unguenti delle esortazioni, i farmaci delle divine Scritture e infine le bruciature della scomunica o delle piaghe delle verghe, e costata ormai che a nulla approdano le sue industrie, faccia ricorso - ciò che vale di più - alla preghiera sua e di tutti i monaci, affinché il Signore, a cui tutto è possibile, operi la guarigione del fratello infermo. Ma se neppure così quegli guarirà, allora l'abate usi senz'altro il ferro dell'amputazione, come dice l'apostolo: «Togliete il malvagio di mezzo a voi» (1 Cor 5,13); e ancora: «Se l'infedele vuole andarsene, se ne vada» (1 Cor 7,15), perché una pecora infetta non contagi tutto il gregge.

Cap.28,1-8.