Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
22 - 28 Giugno 2003
Tempo Ordinario XII, Colore verde
Lezionario: Ciclo B | Anno I, Salterio: sett. 4

Domenica 22 giugno 2003    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2003-06-22.html

Domenica del Corpus Domini - Colore: bianco - SOLENNITA': Corpus Domini

LETTURE: Es 24, 3-8; Sal.115; Eb 9, 11-15; Mc 14, 12-16. 22-26.

Commento: La sua e la nostra storia nell'unico sacrificio.

 Quanto noi celebriamo in ogni Messa, perpetuando nel tempo il memoriale della passione, morte risurrezione del Signore, oggi assume una particolare solennità. In tutto il mondo cattolico Gesù eucaristia viene trionfalmente e devotamente portato in processione dalle chiese alle vie delle città e dei paesi. Ciò assume il chiaro significato di voler meglio fondere la storia di Cristo con quella degli uomini immergendolo nelle nostre vie per poi calarlo nei nostri cuori e in tutta la nostra esistenza. Si vuole così rinnovare e rinvigorire la nuova ed eterna alleanza fra Dio e l'uomo, sancita dal Redentore. L'effetto sperato è quello di poterci indurre ad una vita nuova in Lui, sempre meglio conformata alla sua dottrina e al suo Vangelo. Questa speranza è resa possibile dall'eterno sacrificio del Figlio di Dio, da quella prima cena che incessantemente celebriamo sugli altari del mondo. Potrà diventare certezza se sapremo fondere in UNO il sacrificio di Cristo con quelli che quotidianamente soffriamo noi nel nostro pellegrinaggio terreno. La solenne celebrazione d'oggi, la comune proclamazione nella fede della presenza viva tra noi del Figlio di Dio, incarnato nel seno della Vergine Maria e poi perennemente sugli altari del mondo, mira proprio a renderci consapevoli del mirabile innesto che egli ha operato tra la nostra e la sua natura, tra la sua e la nostra storia. "Io sono la vite e voi i tralci", ha detto il Signore. Ha affermato di voler prendere fissa dimora presso di noi, inabitare in noi e renderci templi sacri dello Spirito. Solo così ci sarà consentito di comprendere, nel modo migliore possibile, il valore del dolore offerto per amore, del valore della nostra esistenza offerta come una grande e solenne celebrazione che a Cristo ci riconduce e con lui, ci offre la garanzia della vittoria e della risurrezione finale. Questo significa mangiare la pasqua ed essere veramente partecipi della cena del Signore. Così non solo riceviamo l'eucaristia, ma possiamo avere il privilegio di diventare anche noi eucaristia, offerta, espiazione e risurrezione. Non ci deve stupire che agli occhi della carne ci sia offerta soltanto una piccola ostia; noi credenti sappiamo che è il segno piccolissimo dell'infima umiliazione di Dio e del suo Figlio prediletto, è il segno di un amore senza limiti, è ormai per sempre il più efficace ammonimento a tutte le forme d'umana presunzione.

Solennità del Corpo e del Sangue di Cristo

Antifona d'Ingresso

Il Signore ha nutrito il suo popolo con fiore di frumento * e lo ha saziato con miele dalla roccia. (Cf. Sal 80, 17)

Atto Penitenziale

Nel giorno in cui celebriamo la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, anche noi siamo chiamati a morire al peccato per risorgere alla vita nuova. Riconosciamoci bisognosi della misericordia del Padre.

C e A: Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro.

C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna.
A: Amen.

C: Signore pietà.
A: Signore pietà.
C: Cristo pietà.
A: Cristo pietà.
C: Signore pietà.
A: Signore pietà.

Gloria

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

Colletta

—(antica)—
Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell'Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa' che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

—(oppure)—
Signore, che ci hai radunati intorno al tuo altare per offrirti il sacrificio della nuova alleanza, purifica i nostri cuori, perché alla cena dell'Agnello possiamo pregustare la Pasqua eterna della Gerusalemme del cielo. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Es 24, 3-8

Dal libro dell'Èsodo
In quei giorni, Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose a una sola voce dicendo: «Tutti i comandamenti che il Signore ha dato, noi li eseguiremo!».
Mosè scrisse tutte le parole del Signore. Si alzò di buon mattino ed eresse un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d'Israele. Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore.
Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l'altra metà sull'altare. Quindi prese il libro dell'alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: «Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo ascolto».
Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: «Ecco il sangue dell'alleanza che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.115

RIT: Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore.

Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.

Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.
Io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.

A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo.

Seconda Lettura

Eb 9, 11-15

Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, Cristo è venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraverso una tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano d'uomo, cioè non appartenente a questa creazione. Egli entrò una volta per sempre nel santuario, non mediante il sangue di capri e di vitelli, ma in virtù del proprio sangue, ottenendo così una redenzione eterna.
Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsa su quelli che sono contaminati, li santificano purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo - quale, mosso dallo Spirito eterno, offrì se stesso senza macchia a Dio - purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte, perché serviamo al Dio vivente?
Per questo egli è mediatore di un'alleanza nuova, perché, essendo intervenuta la sua morte in riscatto delle trasgressioni commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l'eredità eterna che era stata promessa.

SEQUENZA
Ecco il pane degli angeli,
pane dei pellegrini,
vero pane dei figli:
non dev'essere gettato.

Con i simboli è annunziato,
in Isacco dato a morte,
nell'agnello della Pasqua,
nella manna data ai padri.

Buon pastore, vero pane,
o Gesù, pietà di noi:
nutrici e difendici,
portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi.

Tu che tutto sai e puoi,
che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli
alla tavola del cielo
nella gioia dei tuoi santi.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore,
se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.

Alleluia.

VANGELO

Mc 14, 12-16. 22-26
Dal Vangelo secondo  Marco

Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?».
Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: "Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?". Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi».
I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».
Dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

Il sacramento del Corpo e del Sangue del Signore
è culmine e fonte di tutta la vita della Chiesa,
pegno di benedizione e di salvezza per il mondo intero.
Innalziamo la nostra preghiera unanime,
perché da questo grande mistero
scaturisca il dono della nostra unità e della pace.

R. Per il mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, salvaci, Signore.

Per la santa Chiesa,
perché fortificata dal pane della vita,
cammini nelle strade del mondo
annunziando con le parole e con le opere il Vangelo di salvezza, preghiamo. R.

Per i sacerdoti, ministri dell'altare,
perché si conformino sempre più al mistero che celebrano
per la lode di Dio e per l'edificazione del suo popolo, preghiamo. R.

Per i fanciulli, che partecipano la prima volta al banchetto eucaristico,
perché crescano in sapienza e grazia,
portando nella famiglia e nella Chiesa l'annuncio della gioia pasquale, preghiamo. R.

Per quanti si gloriano del nome cristiano,
perché nell'Eucaristia, segno e vincolo di unità,
ricompongano la piena comunione di fede e di amore, preghiamo. R.

Per noi qui presenti,
perché spezzando il pane di vita eterna
impariamo a condividere anche il pane terreno
e a soccorrere i fratelli che sono nell'indigenza e nel dolore, preghiamo. R.

Signore Gesù,
che nel sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue
hai posto la sorgente dello Spirito che dà la vita,
fa' che la tua Chiesa,
spezzando il pane in tua memoria,
diventi il germe dell'umanità rinnovata,
a lode di Dio Padre.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

R. Amen.

Sulle Offerte

Concedi benigno alla tua Chiesa, o Signore, i doni dell'unità e della pace, misticamente significati nelle offerte che ti presentiamo. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

E' veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente e misericordioso, per Cristo nostro Signore.
Sacerdote vero ed eterno, egli istituì il rito del sacrificio perenne; a te per primo si offrì vittima di salvezza, e comandò a noi di perpetuare l'offerta in sua memoria. Il suo corpo per noi immolato è nostro cibo e ci dà forza, il suo sangue per noi versato è la bevanda che ci redime da ogni colpa.
Per questo mistero del tuo amore, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo con gioia l'inno della tua lode:

Antifona alla Comunione

—(antica)—
«Prendete, questo è il mio corpo. * Questo è il mio sangue dell'alleanza», * dice il Signore. Alleluia. (Mc 14,22.24)

—(oppure)—
Gesù minacciò il vento e disse al mare: * "Taci, càlmati!". * E ci fu grande bonaccia. (Mc 4, 39)

Dopo la Comunione

Donaci, o Signore, di godere pienamente della tua vita divina nel convito eterno, che ci hai fatto pregustare in questo sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

Orazione sul popolo

È opportuno che la solenne processione eucaristica si svolga dopo la Messa nella quale si consacra l'ostia che si porterà in processione. Tuttavia nulla impedisce che la processione abbia luogo dopo una pubblica e prolungata adorazione che segue la Messa. Se la processione si svolge dopo la Messa, terminata la comunione dei fedeli, si colloca sull'altare un ostensorio, nel quale viene posta l'ostia consacrata. Detta l'orazione dopo la comunione e omessi i riti di conclusione, si avvia la processione, alla fine della quale si dà la Benedizione eucaristica.

Lunedì 23 giugno 2003    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2003-06-23.html

XII Settimana del Tempo Ordinario - Anno I - Colore: verde

LETTURE: Gn 12, 1-9; Sal.32; Mt 7, 1-5.

Commento: Non giudicate.

Fedro in una delle sue famose favole, diceva che ognuno di noi è munito di due bisacce contenenti ciascuna i difetti nostri e quelli degli altri. Quella con i nostri difetti è posta dietro le nostre spalle, difficile quindi da vedere e da scrutare, quella invece del nostro prossimo è posta invece sul davanti, proprio sotto i nostri occhi. Vuol dire che siamo sempre propensi a giudicare gli altri ed ad assolvere noi stessi. Gesù ci dice: "Perché osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello e non vedi la trave che nel tuo?". Nello stesso contesto, in modo più esplicito e categorico, afferma e comanda: "Non giudicate per non essere giudicati; perché con il giudizio con cui giudicate sarete giudicati e con la misura con la quale misurate sarete misurati". Il rischio e il danno sono davvero grandi: potremmo procurarci colpevolmente un severo giudizio ed una dura condanna per aver noi per primi giudicati e condannato gli altri senza misericordia e tra l'altro anche arbitrariamente. Il giudizio sugli altri nasconde in se una segreta malizia: spesso ci occorre e vi ricorriamo per sminuire o celare i nostri difetti. Siamo abilissimi nel trasformare in trave la pagliuzza del nostro fratello e fare il contrario per noi stessi. È una vera e propria forma d'ipocrisia. La via buona, quella che Gesù ci suggerisce e che ci potrebbe poi abilitare a saper praticare nella verità e nella carità la correzione fraterna, consiste nel rimuovere prima la trave dal nostro occhio, per poi additare al fratello la pagliuzza che è nel suo. Questo è un monito che riguarda tutti ma particolarmente coloro che hanno compiti educativi, di guida e di formazione.

Antifona d'Ingresso

Il Signore è la forza del suo popolo, * rifugio di salvezza per il suo consacrato. * Salva il tuo popolo, o Signore, * e benedici la tua eredità, * sii loro pastore e sostegno per sempre. (Cf. Sal 27, 8-9)

Colletta

Donaci, o Signore, di vivere sempre nel timore e nell'amore per il tuo santo nome, + poiché tu non privi mai della tua guida * coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Gn 12, 1-9

Dal libro della Gènesi
In quei giorni, il Signore disse ad Abram:
«Vattene dalla tua terra,
dalla tua parentela
e dalla casa di tuo padre,
verso la terra che io ti indicherò.
Farò di te una grande nazione
e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome
e possa tu essere una benedizione.
Benedirò coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno maledirò,
e in te si diranno benedette
tutte le famiglie della terra».
Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore, e con lui partì Lot. Abram aveva settantacinque anni quando lasciò Carran. Abram prese la moglie Sarài e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che avevano acquistati in Carran e tutte le persone che lì si erano procurate e si incamminarono verso la terra di Canaan. Arrivarono nella terra di Canaan e Abram la attraversò fino alla località di Sichem, presso la Quercia di Morè. Nella terra si trovavano allora i Cananei.
Il Signore apparve ad Abram e gli disse: «Alla tua discendenza io darò questa terra». Allora Abram costruì in quel luogo un altare al Signore che gli era apparso. Di là passò sulle montagne a oriente di Betel e piantò la tenda, avendo Betel ad occidente e Ai ad oriente. Lì costruì un altare al Signore e invocò il nome del Signore. Poi Abram levò la tenda per andare ad accamparsi nel Negheb.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.32

RIT: Beato il popolo che Dio ha scelto come sua eredità.

Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
Il Signore guarda dal cielo:
egli vede tutti gli uomini.

Ecco, l'occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

L'anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

La parola di Dio è viva, efficace;
discerne i sentimenti e i pensieri del cuore.

Alleluia.

VANGELO

Mt 7, 1-5
Dal Vangelo secondo  Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.
Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: "Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio", mentre nel tuo occhio c'è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Fratelli, nella sua immensa bontà il Padre ha sacrificato il suo Figlio unigenito per la nostra salvezza. Rivolgiamoci a lui con fiducia, certi che esaudirà la nostra unanime preghiera, dicendo:

Ascolta, o Padre, la nostra preghiera.

Per il Papa, i vescovi e i sacerdoti, perché l'esercizio del loro ministero sia sempre testimonianza limpida di profonda conversione a Dio. Preghiamo:

Per i popoli oppressi da regimi dittatoriali, perché il conforto della fede li aiuti a spezzare la spirale della violenza e a confidare nella provvidenza divina. Preghiamo:

Per i giudici e quanti operano nel campo della giustizia, perché svolgano la loro azione con onestà e retta coscienza, cercando sempre la verità e il rispetto di ogni uomo. Preghiamo:

Per i carcerati, perché la privazione della libertà li conduca a un pentimento profondo e sincero e a confidare nella misericordia di Dio. Preghiamo:

Per noi qui riuniti, perché impariamo a correggere noi stessi prima degli altri e a liberare il nostro cuore dall'egoismo per amare i fratelli come Dio li ama. Preghiamo:

Per quanti sono impegnati nelle forze dell'ordine.
Per quanti scelgono l'obiezione di coscienza.

O Signore, Padre di bontà e di misericordia, donaci un cuore retto e capace di seguirti sopra ogni cosa, affinché nella Chiesa e nel mondo trionfi la legge dell'amore. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Sulle Offerte

Questo sacrificio di espiazione e di lode + ci purifichi e ci rinnovi, o Signore, * perché i nostri pensieri e le nostre azioni siano conformi alla tua volontà. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, + per Cristo Signore nostro. ** In lui hai voluto rinnovare l'universo, perché noi tutti fossimo partecipi della sua pienezza. * Pur essendo nella condizione di Dio, egli svuotò se stesso, * e con il sangue versato sulla croce + pacificò il cielo e la terra. ** Per questo fu esaltato sopra ogni creatura * e divenne causa di salvezza eterna + per tutti coloro che gli obbediscono. ** E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, * ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine delle schiere celesti, * cantiamo con voce incessante + l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa * e tu dai loro il cibo a tempo opportuno. (Sal 144, 15)

—(oppure)—
"Io sono il buon pastore e do la mia vita per le pecore", * dice il Signore. (Cf. Gv 10, 11.15)

Dopo la Comunione

O Padre, che ci hai rinnovati con il santo Corpo e il prezioso Sangue del tuo Figlio, + fa' che l'assidua celebrazione dei divini misteri * ci ottenga la pienezza della redenzione. Per Cristo nostro Signore.

Martedì 24 giugno 2003    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2003-06-24.html

XII Settimana del Tempo Ordinario - Anno I - Colore: bianco - SOLENNITA': Natività di S.Giovanni Battista

LETTURE: Is 49, 1-6; Sal. 138; At 13, 22-26; Lc 1, 57-66. 80.

Commento: Camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia

Dio si serve degli uomini; con noi e per noi realizza i suoi piani di salvezza. Sceglie ciò che nel mondo è debole per confondere i forti. Egli sa rendere fecondo ciò che è sterile e aprire la bocca ai muti. Intreccia le sue con le nostre storie affinché ciò che egli vuole si compia in cielo e sulla terra. Rende feconda la vergine Maria affinché generi il Salvatore del Mondo, ma concede la maternità anche ad Elisabetta, sterile e avanti negli anni. Predispone un incontro tra le due mamme e i rispettivi nascituri e già sgorga la gioia messianica! E' riconosciuta la Madre del Signore e il futuro battezzatore freme e sussulta di gioia nel grembo della madre sua. È lo stesso angelo ad annunciare a Zaccaria i motivi della gioia: "Elisabetta ti darà un figlio… Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita". Il suo compito sarà quello di preparare la via al Signore affinché Egli trovi un popolo ben disposto. Umanamente parlando, dato l'evolversi degli eventi e la sorte toccata a Cristo e allo stesso Giovanni Battista, potremmo anche concludere che la sua missione sia fallita. Ciò però eventualmente nulla toglie alla fedeltà del Precursore e interviene a sciogliere ogni dubbio il magnifico elogio che Cristo stesso ne tesse. Al più potremmo con migliore saggezza, concludere che la missione che Dio ci affida va sempre vista e valutata nel contesto di un ben più ampio progetto di salvezza e solo in quella luce assume la sua vera dimensione il suo pieno valore. Egli, infatti, precede e annuncia il Messia, l'Agnello di Dio, ma poi sa che deve farsi da parte e lasciare spazio a Colui dinanzi al quale egli si prostra e non si sente degno neanche di sciogliergli i legacci dei sandali. Lo precederà anche nel martirio: pagherà con la vita la sua coerenza e la sua incrollabile fermezza, ignaro delle prepotenze dei grandi e delle losche trame di due donne. Così egli concluderà la sua missione, alla stessa maniera di Cristo; così lo vediamo brillare nella chiesa come ultimo dei profeti dell'Antico Testamento e il primo dei tempi messianici.

Nascità di San Giovanni Battista, Solennità

Antifona d'Ingresso

MESSA DEL GIORNO

Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. * Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce * e preparare al Signore un popolo ben disposto. (Gv 1, 6-7; Lc 1, 17)

Gloria

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

Colletta

O Dio, che hai suscitato san Giovanni Battista per preparare a Cristo Signore un popolo ben disposto, concedi alla tua Chiesa la gioia dello Spirito, e guida tutti i credenti sulla via della salvezza e della pace. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Is 49, 1-6

Dal libro del profeta Isaia
Ascoltatemi, o isole,
udite attentamente, nazioni lontane;
il Signore dal seno materno mi ha chiamato,
fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome.
Ha reso la mia bocca come spada affilata,
mi ha nascosto all'ombra della sua mano,
mi ha reso freccia appuntita,
mi ha riposto nella sua faretra.
Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele,
sul quale manifesterò la mia gloria».
Io ho risposto: «Invano ho faticato,
per nulla e invano ho consumato le mie forze.
Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore,
la mia ricompensa presso il mio Dio».
Ora ha parlato il Signore,
che mi ha plasmato suo servo dal seno materno
per ricondurre a lui Giacobbe
e a lui riunire Israele
– poiché ero stato onorato dal Signore
e Dio era stato la mia forza –
e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo
per restaurare le tribù di Giacobbe
e ricondurre i superstiti d'Israele.
Io ti renderò luce delle nazioni,
perché porti la mia salvezza
fino all'estremità della terra».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal. 138

RIT: Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda.

Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,
osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie.

Sei tu che hai formato i miei reni
e mi hai tessuto nel grembo di mia madre.
Io ti rendo grazie:
hai fatto di me una meraviglia stupenda.

Meravigliose sono le tue opere,
le riconosce pienamente l'anima mia.
Non ti erano nascoste le mie ossa
quando venivo formato nel segreto,
ricamato nelle profondità della terra.

Seconda Lettura

At 13, 22-26

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, [nella sinagoga di Antiochia di Pisìdia,] Paolo diceva:
«Dio suscitò per i nostri padri Davide come re, al quale rese questa testimonianza: "Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri".
Dalla discendenza di lui, secondo la promessa, Dio inviò, come salvatore per Israele, Gesù. Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo di conversione a tutto il popolo d'Israele.
Diceva Giovanni sul finire della sua missione: "Io non sono quello che voi pensate! Ma ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di slacciare i sandali".
Fratelli, figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a noi è stata mandata la parola di questa salvezza».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade.

Alleluia.

VANGELO

Lc 1, 57-66. 80
Dal Vangelo secondo  Luca

Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All'istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.
Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

Il Signore ci conosce per nome e, fin dal grembo materno, ha per ciascuno un disegno di salvezza. Certi di essere esauditi, invochiamo con fede il suo aiuto, supplicando:

Santifica il tuo popolo, Signore.

Perché la Chiesa, con povertà, fedeltà e coraggio, continui a preparare la venuta del Signore fra gli uomini. Preghiamo:

Perché testimoni e profeti sappiano scuotere la nostra società dall'indifferenza e dal male. Preghiamo:

Perché accogliamo la salvezza che ci viene dalla Chiesa e da ogni voce di bontà e di verità. Preghiamo:

Perché ogni nuova creatura sia accettata con gioia, nello stupore di un prodigio che si rinnova dall'alba dei tempi. Preghiamo:

Perché genitori e figli, con il loro esistere e amarsi, diano gloria a Dio e parlino a tutti della sua bontà. Preghiamo:

Per i martiri della verità e della fede.
Per i bambini che stanno per venire alla luce e per chi li aiuta a nascere.

O Signore, che hai colmato del tuo Spirito san Giovanni Battista e gli hai dato di riconoscere il Salvatore quando ancora era nascosto nel seno materno, rendici tuoi veri discepoli e testimoni della tua luce. Per Gesù nostro Signore, che siede alla tua destra nei secoli dei secoli. Amen.

Sulle Offerte

Deponiamo sul tuo altare, o Signore, i nostri doni nel gioioso ricordo della nascita di san Giovanni Battista, che annunciò la venuta e indicò la presenza del Salvatore del mondo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Noi ti lodiamo per le meraviglie operate in san Giovanni Battista, * che fra tutti i nati di donna + hai eletto e consacrato a preparare la via a Cristo Signore. ** Fin dal grembo materno esultò per la venuta del Redentore, * nella sua nascita preannunciò i prodigi dei tempi messianici * e, solo fra tutti i profeti, + indicò al mondo l'Agnello del nostro riscatto. ** Egli battezzò nelle acque del Giordano lo stesso tuo Figlio, autore del Battesimo, * e rese a lui la testimonianza suprema + con l'effusione del sangue. ** E noi, uniti agli angeli e ai santi, * a te innalziamo sulla terra il nostro canto * e proclamiamo senza fine + la tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, * verrà a visitarci un sole che sorge dall'alto. (Cf. Lc 1, 78)

—(oppure)—
"Io sono il buon pastore e do la mia vita per le pecore", * dice il Signore. (Cf. Gv 10, 11.15)

Dopo la Comunione

O Signore, che ci hai nutriti alla cena dell'Agnello, concedi alla tua Chiesa, in festa per la nascita di san Giovanni Battista, di riconoscere come autore della propria rinascita il Messia, di cui egli annunciò la venuta nel mondo. Per Cristo nostro Signore.

Mercoledì 25 giugno 2003    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2003-06-25.html

XII Settimana del Tempo Ordinario - Anno I - Colore: bianco

LETTURE: Gn 15, 1-12.17-18; Sal.104; Mt 7, 15-20.

Commento: L'albero e i frutti.

Con l'immagine dell'albero e dei frutti Gesù parla della vita e delle opere di ciascuno di noi. Ci offre un criterio inequivocabile per discernere i buoni dai falsi profeti: "Dalle loro opere li potrete riconoscere". Anche i latini che non erano santi, ma spesso saggi, solevano ripetere che le parole volano e i fatti rimangono. Nel corso della storia fino ai nostri giorni sono stati e sono ancora numerosi i ciarlatani e i millantatori. Purtroppo i venditori di fumo trovano sempre un certo numero di adepti o meglio di vittime. Le testimonianze più evidenti dei nostri giorni sono i cosiddetti venditori telematici, i quali a spese di ingenui creduloni hanno accumulato ingenti guadagni. Godono di una vasta clientela anche la schiera dei maghi e degli indovini e dei sedicenti guaritori. Non sono meno fortunati i banditori di nuove dottrine, i capo setta e i falsi profeti di ogni genere. Si aggrava ulteriormente la situazione quando si spacciano da profeti e da guide spirituali individui che cercano il proprio tornaconto e non il vero bene delle anime. Lo stesso Gesù li addita come mercenari o come camuffati da pecora mentre dentro sono lupi rapaci. C'è dato di poter fare su questa scia un'umiliante constatazione: il basso livello di istruzione e ancor più grave la debolezza della fede e dello scarso senso di appartenenza alla propria chiesa. L'inganno alligna di preferenza dove trova alberi senza radici e senza frutti. Sicuramente non trova accoglienza quando la fede e ben radicata e la vita è vissuta in piena coerenza.

Antifona d'Ingresso

Il Signore è la forza del suo popolo, * rifugio di salvezza per il suo consacrato. * Salva il tuo popolo, o Signore, * e benedici la tua eredità, * sii loro pastore e sostegno per sempre. (Cf. Sal 27, 8-9)

Colletta

Donaci, o Signore, di vivere sempre nel timore e nell'amore per il tuo santo nome, + poiché tu non privi mai della tua guida * coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Gn 15, 1-12.17-18

Dal libro della Gènesi
In quei giorni, fu rivolta ad Abram, in visione, questa parola del Signore: «Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande».
Rispose Abram: «Signore Dio, che cosa mi darai? Io me ne vado senza figli e l'erede della mia casa è Elièzer di Damasco». Soggiunse Abram: «Ecco, a me non hai dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede».
Ed ecco, gli fu rivolta questa parola dal Signore: «Non sarà costui il tuo erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede». Poi lo condusse fuori e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle»; e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia.
E gli disse: «Io sono il Signore, che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questa terra». Rispose: «Signore Dio, come potrò sapere che ne avrò il possesso?». Gli disse: «Prendimi una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un ariete di tre anni, una tortora e un colombo».
Andò a prendere tutti questi animali, li divise in due e collocò ogni metà di fronte all'altra; non divise però gli uccelli. Gli uccelli rapaci calarono su quei cadaveri, ma Abram li scacciò.
Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco terrore e grande oscurità lo assalirono. Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un braciere fumante e una fiaccola ardente passare in mezzo agli animali divisi.
In quel giorno il Signore concluse quest'alleanza con Abram:
«Alla tua discendenza
io do questa terra,
dal fiume d'Egitto
al grande fiume, il fiume Eufrate».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.104

RIT: Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.

Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere.
A lui cantate, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.

Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.

Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.

Si è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
dell'alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Rimanete in me e io in voi, dice il Signore;
chi rimane in me porta molto frutto.

Alleluia.

VANGELO

Mt 7, 15-20
Dal Vangelo secondo  Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete.
Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Dio Padre vuole la salvezza di ogni uomo. Affinché si compia questa promessa, diciamo insieme:

Dio, fonte di ogni bene, ascoltaci.

Per la santa Chiesa, perché l'azione dello Spirito la aiuti a condividere le esigenze dell'uomo contemporaneo e ne ravvivi l'apertura missionaria al mondo. Preghiamo:

Per i sacerdoti e i religiosi, perché l'ideale dell'imitazione di Cristo li faccia guide sicure e generatori fecondi della comunità cristiana. Preghiamo:

Per la fame nel mondo, perché la solidarietà dei più ricchi sia offerta con gratuità per attuare la giusta perequazione dei beni. Preghiamo:

Per la famiglia, perché crescano in essa la consapevolezza e le ragioni della sua unità voluta da Dio, a vantaggio della persona e per il bene della civiltà. Preghiamo:

Per tutti i cristiani, perché il loro impegno sociale sia testimonianza viva del rinnovamento umano prodotto dall'incontro con Cristo. Preghiamo:

Per ottenere il dono del discernimento.
Per chi abitualmente usa la violenza.

O Dio, ricco di sapienza e di misericordia, la tua gloria è l'uomo che vive. Donaci di aderire con tutto il cuore e con tutta l'anima al messaggio evangelico, affinché con sapienza lavoriamo alla costituzione del tuo regno sulla terra. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

Questo sacrificio di espiazione e di lode + ci purifichi e ci rinnovi, o Signore, * perché i nostri pensieri e le nostre azioni siano conformi alla tua volontà. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Per mezzo di Cristo, tuo amatissimo Figlio, * hai creato l'uomo a tua immagine * e lo hai rigenerato a vita nuova. ** Per questo mistero di salvezza ti servono tutte le creature, * ti lodano tutti i redenti e ti benedicono unanimi gli angeli e i santi. * E noi, uniti con gioia a questo immenso coro, + ti celebriamo, cantando senza fine la tua lode: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa * e tu dai loro il cibo a tempo opportuno. (Sal 144, 15)

—(oppure)—
"Io sono il buon pastore e do la mia vita per le pecore", * dice il Signore. (Cf. Gv 10, 11.15)

Dopo la Comunione

O Padre, che ci hai rinnovati con il santo Corpo e il prezioso Sangue del tuo Figlio, + fa' che l'assidua celebrazione dei divini misteri * ci ottenga la pienezza della redenzione. Per Cristo nostro Signore.

Giovedì 26 giugno 2003    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2003-06-26.html

XII Settimana del Tempo Ordinario - Anno I - Colore: verde

LETTURE: Gn 16, 1-12. 15-16; Sal.105; Mt 7, 21-29.

Commento: Non chi mi dice Signore, Signore...

La falsità e l'ipocrisia non si attuano solo nei nostri quotidiani rapporti umani, ma spesso si praticano anche nei confronti di Dio, mentre però tra noi riusciamo anche a farla franca ricorrendo abilmente alle nostre maschere d'occasione, nei confronti di Colui che scruta i cuori e conosce i nostri pensieri prima ancora che li concepiamo nel cuore, non possiamo assolutamente nulla nascondere. "Signore tu mi scruti e mi conosci … penetri da lontano i miei pensieri", dice un salmista. Per questo Egli ci dice che la nostra religiosità non può esaurirsi ed esprimersi solo con belle parole e finte preghiere. Bisogna aderire incondizionatamente alla volontà divina per essere veramente a Lui graditi. Questa verità, se non ben tenuta presente e vissuta, ci potrebbe riservare amare sorprese quando ci troveremo dinanzi al tribunale di Dio. Sentendoci da Lui rifiutati ci verrà da dire: "Signore, Signore, non abbiamo noi predicato nel tuo nome e cacciato demoni nel tuo nome e compiuto miracoli nel tuo nome? Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti, allontanatevi da me operatori d'iniquità". Potrebbe apparire paradossale aver fatto tante e tali cose come Gesù le enumera e poi sentirsi dire non vi conosco. Vuol dire che la nostra religiosità potrebbe essere solo apparente e falsa. Vuol dire che si può apparire e fingere di essere fedeli e credenti e poi essere ritenuti "operatori d'iniquità". C'è da riflettere! La parabola che segue dell'uomo saggio che costruisce sulla roccia e dello stolto che costruisce sulla sabbia ci fa comprendere ulteriormente che per resistere a tutte le seduzioni del male, per essere in piena conformità alla volontà divina bisogna fondare tutta la vita in Cristo, la roccia che può rendere solida la nostra casa e incrollabile la nostra fede. La pioggia i fiumi e i venti significano, infatti, tutte le possibili tentazioni e i relativi cedimenti talvolta catastrofici, in cui possiamo incorrere se non saldamente aggrappati a Colui che è la nostra forza.

Antifona d'Ingresso

Il Signore è la forza del suo popolo, * rifugio di salvezza per il suo consacrato. * Salva il tuo popolo, o Signore, * e benedici la tua eredità, * sii loro pastore e sostegno per sempre. (Cf. Sal 27, 8-9)

Colletta

Donaci, o Signore, di vivere sempre nel timore e nell'amore per il tuo santo nome, + poiché tu non privi mai della tua guida * coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Gn 16, 1-12. 15-16

Dal libro della Gènesi
Sarài, moglie di Abram, non gli aveva dato figli. Avendo però una schiava egiziana chiamata Agar, Sarài disse ad Abram: «Ecco, il Signore mi ha impedito di aver prole; unisciti alla mia schiava: forse da lei potrò avere figli».
Abram ascoltò l'invito di Sarài. Così, al termine di dieci anni da quando Abram abitava nella terra di Canaan, Sarài, moglie di Abram, prese Agar l'Egiziana, sua schiava, e la diede in moglie ad Abram, suo marito. Egli si unì ad Agar, che restò incinta. Ma, quando essa si accorse di essere incinta, la sua padrona non contò più nulla per lei.
Allora Sarài disse ad Abram: «L'offesa a me fatta ricada su di te! Io ti ho messo in grembo la mia schiava, ma da quando si è accorta d'essere incinta, io non conto più niente per lei. Il Signore sia giudice tra me e te!». Abram disse a Sarài: «Ecco, la tua schiava è in mano tua: trattala come ti piace». Sarài allora la maltrattò, tanto che quella fuggì dalla sua presenza.
La trovò l'angelo del Signore presso una sorgente d'acqua nel deserto, la sorgente sulla strada di Sur, e le disse: «Agar, schiava di Sarài, da dove vieni e dove vai?». Rispose: «Fuggo dalla presenza della mia padrona Sarài». Le disse l'angelo del Signore: «Ritorna dalla tua padrona e restale sottomessa». Le disse ancora l'angelo del Signore: «Moltiplicherò la tua discendenza e non si potrà contarla, tanto sarà numerosa».
Soggiunse poi l'angelo del Signore:
«Ecco, sei incinta:
partorirai un figlio
e lo chiamerai Ismaele,
perché il Signore ha udito il tuo lamento.
Egli sarà come un asino selvatico;
la sua mano sarà contro tutti
e la mano di tutti contro di lui,
e abiterà di fronte a tutti i suoi fratelli».
Agar partorì ad Abram un figlio e Abram chiamò Ismaele il figlio che Agar gli aveva partorito. Abram aveva ottantasei anni quando Agar gli partorì Ismaele.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

IN ALTERNATIVA:

Gen 16, 6b-12.15-16

Dal libro della Gènesi (Forma breve)
In quei giorni, Sarài maltrattò Agar, tanto che quella fuggì dalla sua presenza. La trovò l'angelo del Signore presso una sorgente d'acqua nel deserto, la sorgente sulla strada di Sur, e le disse: «Agar, schiava di Sarài, da dove vieni e dove vai?». Rispose: «Fuggo dalla presenza della mia padrona Sarài». Le disse l'angelo del Signore: «Ritorna dalla tua padrona e restale sottomessa». Le disse ancora l'angelo del Signore: «Moltiplicherò la tua discendenza e non si potrà contarla, tanto sarà numerosa».
Soggiunse poi l'angelo del Signore:
«Ecco, sei incinta:
partorirai un figlio
e lo chiamerai Ismaele,
perché il Signore ha udito il tuo lamento.
Egli sarà come un asino selvatico;
la sua mano sarà contro tutti
e la mano di tutti contro di lui,
e abiterà di fronte a tutti i suoi fratelli».
Agar partorì ad Abram un figlio e Abram chiamò Ismaele il figlio che Agar gli aveva partorito. Abram aveva ottantasei anni quando Agar gli partorì Ismaele.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.105

RIT: Rendete grazie al Signore, perché è buono.

Rendete grazie al Signore, perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Chi può narrare le prodezze del Signore,
far risuonare tutta la sua lode?

Beati coloro che osservano il diritto
e agiscono con giustizia in ogni tempo.
Ricòrdati di me, Signore, per amore del tuo popolo.

Visitami con la tua salvezza,
perché io veda il bene dei tuoi eletti,
gioisca della gioia del tuo popolo,
mi vanti della tua eredità.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.

Alleluia.

VANGELO

Mt 7, 21-29
Dal Vangelo secondo  Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: "Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?". Ma allora io dichiarerò loro: "Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l'iniquità!".
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Fratelli, preghiamo il Padre, perché ci doni la fedeltà e la coerenza necessarie per costruire la nostra casa sulla roccia, dicendo:

Guida, Padre, il nostro cammino.

Per il popolo di Dio, perché la frequenza ai sacramenti e l'obbedienza al vangelo siano stabile fondamento della sua missione nel mondo. Preghiamo:

Per i giovani, perché lo Spirito susciti in molti di loro la forza di corrispondere alla chiamata al sacerdozio e alla vita religiosa. Preghiamo:

Per i giovani sposi, perché fondino la loro unione sulla grazia del sacramento ricevuto e sulla ricerca di una comunione perfetta nello spirito e nel corpo. Preghiamo:

Per quanti sono i ricerca della verità, perché la lealtà verso se stessi e il desiderio di realizzarsi li spinga ad avvicinarsi al cristo redentore. Preghiamo:

Per noi qui riuniti in assemblea, perché non basiamo la costruzione del futuro sulle nostre buone intenzioni, ma sull'adesione a Cristo presente nell'eucaristia e nella Chiesa. Preghiamo:

Per chi è senza casa.
Per le famiglie della nostra parrocchia.

O Dio, che ami e proteggi chi compie la tua volontà, non guardare alla nostra debolezza, ma alla sincerità del nostro impegno a completare l'opera della tua creazione. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

Questo sacrificio di espiazione e di lode + ci purifichi e ci rinnovi, o Signore, * perché i nostri pensieri e le nostre azioni siano conformi alla tua volontà. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * lodarti e renderti grazie sempre e in ogni luogo, * Dio onnipotente ed eterno. ** Tu sei l'unico Dio vivo e vero: * l'universo è pieno della tua presenza, * ma soprattutto nell'uomo, creato a tua immagine, + hai impresso il sigillo della tua gloria. ** Tu lo chiami a cooperare con il lavoro quotidiano al progetto della creazione * e gli doni il tuo Spirito, * perché in Cristo, uomo nuovo, + diventi artefice di giustizia e di pace. ** E noi, uniti agli angeli e ai santi, * cantiamo con gioia + l'inno della tua lode: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa * e tu dai loro il cibo a tempo opportuno. (Sal 144, 15)

—(oppure)—
"Io sono il buon pastore e do la mia vita per le pecore", * dice il Signore. (Cf. Gv 10, 11.15)

Dopo la Comunione

O Padre, che ci hai rinnovati con il santo Corpo e il prezioso Sangue del tuo Figlio, + fa' che l'assidua celebrazione dei divini misteri * ci ottenga la pienezza della redenzione. Per Cristo nostro Signore.

Venerdì 27 giugno 2003    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2003-06-27.html

XII Settimana del Tempo Ordinario - Anno I - Colore: bianco - SOLENNITA': Sacratissimo Cuore

LETTURE: Os 11, 1. 3-4. 8-9; Sal. Is 12; Ef 3, 8-12. 14-19; Gv 19, 31-37.

Commento: Un colpo di lancia per comprendere l'Amore.

 È l'evangelista Giovanni a raccontarci l'episodio della lancia e del fianco squarciato, lui che aveva posato il suo capo sul petto del Signore nell'ultima cena e ne aveva sentito l'intensità dei palpiti. Tommaso aveva preteso di poter mettere la sua mano al posto dei chiodi e nel costato di Cristo prima di esclamare: "Signore mio e Dio mio!". Ad una veggente, Santa Margherita Maria Alaquoque Gesù, mostrando il suo cuore aveva detto: "Ecco quel cuore che ha tanto amato gli uomini!". La scienza esaminando accuratamente uno dei tanti miracoli eucaristici, quello di Lanciano, ha rivelato che la carne viva in cui si è tramutata l'ostia consacrata, è una sezione del miocardio. Potremmo così concludere che Gesù ci nutra del suo stesso cuore, l'organo del corpo che secondo la nostra cultura, contiene ed esprime la massima intensità dell'amore. Noi siamo comunque certi che Gesù ci ha amati nella sua divinità e nella sua umanità. La suprema testimonianza dell'amore ce l'ha offerta con la sua volontaria immolazione sulla croce. Egli stesso aveva proclamato: "Non esiste un amore più grande di questo, dare la vita". In virtù della santa Eucaristia quell'amore dono è diventato un memoriale che continuamente si rinnova in tutta la sua verità e in tutta la sua efficacia. Celebrando quindi il Cuore di Cristo noi celebriamo l'amore infinito di Dio Padre, dello stesso Figlio suo Gesù Cristo e dello Spirito Santo, che è la stessa fonte dell'amore. Lo celebriamo nella sua divina essenza, nella sua umanità incarnata, ma lo celebriamo anche in noi perché quello stesso amore è stato riversato abbondantemente e gratuitamente nei nostri cuori per cui siamo figli di Dio, eredi dei beni eterni e templi sacri dello Spirito, per quello stesso amore noi gridiamo "Abbà", Padre e ci riconosciamo fratelli. L'esperienza di credenti, partecipi dei divini misteri, ci illumina e ci fortifica, ci dona la certezza di essere amati e ci rende capaci di amare con lo stesso amore che Cristo ci dona. Tutto sgorga dalla croce, dove, secondo il calcolo miope degli uomini, tutto sembrava dovesse finire nel chiuso di una tomba. Proprio da quella morte e da quel colpo di lancia, da quella ferita pietosa, uscirà sangue ed acqua, simboli dei sacramenti della chiesa, ma anche e soprattutto testimonianza perenne di un amore manifestato e vissuto fino alla fine, per sempre, per tutti.

Sacratissimo Cuore di Gesù

Antifona d'Ingresso

I disegni del suo cuore * sussistono per sempre, * per liberare i suoi figli dalla morte * e nutrirli in tempo di fame. (Cf. Sal 32, 11.19)

Atto Penitenziale

Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati.

C: Signore, mandato dal Padre a salvare i contriti di cuore, abbi pietà di noi.
A: Signore pietà.
C: Cristo, che sei venuto a chiamare i peccatori, abbi pietà di noi.
A: Cristo, pietà.
C: Signore, che intercedi per noi presso il Padre, abbi pietà di noi.
A: Signore, pietà.

C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna.
A: Amen.

Gloria

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

Colletta

—(antica)—
O Padre, che nel Cuore del tuo dilettissimo Figlio ci dai la gioia di celebrare le grandi opere del tuo amore per noi, fa' che da questa fonte inesauribile attingiamo l'abbondanza dei tuoi doni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

—(oppure)—
Padre misericordioso, che nel Cuore del tuo Figlio trafitto dai nostri peccati ci hai aperto i tesori infiniti del tuo amore, fa' che rendendogli l'omaggio della nostra fede adempiamo anche al dovere di una degna riparazione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Os 11, 1. 3-4. 8-9

Dal libro del profeta Osèa
Quando Israele era fanciullo,
io l'ho amato
e dall'Egitto ho chiamato mio figlio.
A Èfraim io insegnavo a camminare
tenendolo per mano,
ma essi non compresero
che avevo cura di loro.
Io li traevo con legami di bontà,
con vincoli d'amore,
ero per loro
come chi solleva un bimbo alla sua guancia,
mi chinavo su di lui
per dargli da mangiare.
Il mio cuore si commuove dentro di me,
il mio intimo freme di compassione.
Non darò sfogo all'ardore della mia ira,
non tornerò a distruggere Èfraim,
perché sono Dio e non uomo;
sono il Santo in mezzo a te
e non verrò da te nella mia ira.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal. Is 12

RIT: Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.

Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.

Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d'Israele.

Seconda Lettura

Ef 3, 8-12. 14-19

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, a me, che sono l'ultimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia: annunciare alle genti le impenetrabili ricchezze di Cristo e illuminare tutti sulla attuazione del mistero nascosto da secoli in Dio, creatore dell'universo, affinché, per mezzo della Chiesa, sia ora manifestata ai Principati e alle Potenze dei cieli la multiforme sapienza di Dio, secondo il progetto eterno che egli ha attuato in Cristo Gesù nostro Signore, nel quale abbiamo la libertà di accedere a Dio in piena fiducia mediante la fede in lui.
Per questo io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ha origine ogni discendenza in cielo e sulla terra, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nell'uomo interiore mediante il suo Spirito.
Che il Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, e di conoscere l'amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Prendete il mio giogo sopra di voi, dice il Signore,
e imparate da me, che sono mite e umile di cuore.

Alleluia.

VANGELO

Gv 19, 31-37
Dal Vangelo secondo  Giovanni

Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via.
Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all'uno e all'altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.
Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzato alcun osso». E un altro passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

Il Signore Gesù
ci ha rivelato l'amore gratuito e universale del Padre
e dal suo cuore aperto
ha fatto scaturire la sorgente di ogni grazia e benedizione.

Preghiamo insieme e diciamo:

R. Per il mistero del tuo amore misericordioso, ascoltaci, signore.

Perché la santa Chiesa,
nata dal Cristo, nuovo Adamo, addormento sulla croce,
si faccia tutta a tutti
manifestando al mondo la grandezza del tuo amore, preghiamo. R.

Perché quanti hanno scelto la via stretta dei consigli evangelici
si ifacciano imitatori del Cristo, mite e umile di cuore,
nell'adesione alla volontà del Padre e nel servizio ai fratelli, preghiamo. R.

Perché l'uomo contemporaneo
nel suo sforzo di rinnovamento culturale e sociale
non dimentichi mai il precetto evangelico della carità,
principio e fondamento di ogni vero progresso, preghiamo. R.

Perché i cristiani divisi ritrovino la via dell'unità,
attraverso la conversione del cuore, la preghiera perseverante
e le opere di giustizia, preghiamo. R.

Perché noi qui presenti sappiamo vedere il Signore che passa
nel fratello affamato, prigioniero, pellegrino, malato,
e lavoriamo per la liberazione dell'umanità
dalla miseria, dalla fame e dalla guerra, preghiamo. R.

Signore Gesù,
che nel sangue e nell'acqua effusi sulla croce
ci hai donato il tuo Spirito
e ci hai donato il tuo Spirito
e ci hai aperto le sorgenti della salvezza,
liberaci dalla schiavitù del peccato,
perché possiamo aderire a te, nostro redentore,
e portare ogni giorno il giogo soave del tuo amore.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

R. Amen.

Sulle Offerte

Guarda, o Padre, all'immensa carità del Cuore del tuo Figlio, perché la nostra offerta sia a te gradita e ci ottenga il perdono di tutti i peccati. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

E' veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente e eterno, per Cristo nostro Signore.
Innalzato sulla croce, nel suo amore senza limiti donò la vita per noi, e dalla ferita del suo fianco, effuse sangue e acqua, simbolo dei sacramenti della chiesa, perché tutti gli uomini, attirati al Cuore del Salvatore, attingessero con gioia alla fonte perenne della salvezza.
per questo mistero, uniti agli angeli e ai santi, proclamiamo senza fine la tua gloria:

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Gesù gridò: «Se qualcuno ha sete, venga a me, * e beva chi crede in me; * dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva». (Gv 7, 37-38)

—(oppure)—
"Io sono il buon pastore e do la mia vita per le pecore", * dice il Signore. (Cf. Gv 10, 11.15)

Dopo la Comunione

Il sacramento della carità, o Padre, ci infiammi di santo amore, perché, attratti sempre dal tuo Figlio, impariamo a riconoscerlo nei fratelli. Per Cristo nostro Signore.

Sabato 28 giugno 2003    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2003-06-28.html

XII Settimana del Tempo Ordinario - Anno I - Colore: rosso

LETTURE: Gn 18, 1-15; Sal. da Lc; Mt 8, 5-17.

Commento: Egli ha preso le nostre infermità si è addossato le nostre malattie.

Dai Vangeli appare chiaro che giudizi diametralmente opposti suscita Gesù nei suoi uditori: alcuni lo esaltano, credono in Lui, lo riconoscono come il profeta inviato da Dio, lo identificano con il Messia atteso, gli riconoscono una "autorità" che non riescono a scorgere nei capi religiosi del tempo. Altri tramano continuamente contro di lui cercando subdoli e maligni pretesti per accusarlo. Coloro che lo cercano sono prevalentemente i poveri e gli umili, i puri di cuore, quasi naturalmente aperti al suo messaggio di novità e di amore che egli va proclamando. Oggi costatiamo un'eccezione: è un centurione, un pagano, a cercarlo. Viene ad implorare la guarigione non per se, non per un suo famigliare, ma per un suo servo, che giace paralizzato e soffre terribilmente. "Io verrò e lo curerò", dice il Signore. Venire per curare anime e corpi è la sua missione e non si sottrae al suo compito. Egli si compiace della fede di quel pagano che non si ritiene degno di accogliere il Signore sotto il suo tetto, convinto che una sua parola è già sufficiente per ottenere quanto desidera. Gesù vede con gioia che il suo annuncio sta gia valicando e valicherà i confini del popolo d'Israele per spaziare ovunque troverà accoglienza nella semplicità e nella purezza del cuore. "Và, poi dice al centurione, sia fatto secondo la tua fede". Davvero il Signore Gesù è venuto a colmare ogni distanza; Egli non è legato al tempo e allo spazio perché "Egli comanda e tutto è fatto", ha in se tutta la potenza di Dio. L'unica condizione siamo noi a porla e riguarda appunto la nostra fede. Altra certezza c'infonde l'istantanea guarigione della suocera di Pietro: questa volta egli tocca la mano dell'inferma e subito la febbre scompare ed è pronta a servire il Signore. Egli ancora ci tocca per guarirci, ancora viene a noi e prende dimora dentro di noi per inabitare nei nostri cuori. Ci tocca nella realtà e nel mistero della santa Eucaristia che prendiamo nelle nostre mani per poi fonderci con Lui nell'intimità della perfetta comunione. Egli viene e ci tocca nell'intimo per prendere le nostre infermità e addossarsi le nostre malattie, quelle personali e quelle più profonde della nostra umanità. È importante, decisivo lasciarsi toccare!

Antifona d'Ingresso

Un insegnamento veritiero era sulla sua bocca * né c'era falsità sulle sue labbra; * con pace e rettitudine davanti a me ha camminato * e molti ha fatto allontanare dal male. (Ml 2, 6)

Colletta

O Dio, che al santo vescovo Ireneo hai dato la grazia di confermare la tua Chiesa nella verità e nella pace, fa' che per sua intercessione, rinnovati nella fede e nell'amore, cerchiamo sempre ciò che promuove l'unità e la concordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Gn 18, 1-15

Dal libro della Gènesi
In quel tempo, il Signore apparve ad Abramo alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all'ingresso della tenda nell'ora più calda del giorno.
Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall'ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: «Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo. Si vada a prendere un po' d'acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l'albero. Andrò a prendere un boccone di pane e ristoratevi; dopo potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fa' pure come hai detto».
Allora Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: «Presto, tre sea di fior di farina, impastala e fanne focacce». All'armento corse lui stesso, Abramo; prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo. Prese panna e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse loro. Così, mentre egli stava in piedi presso di loro sotto l'albero, quelli mangiarono.
Poi gli dissero: «Dov'è Sara, tua moglie?». Rispose: «È là nella tenda». Riprese: «Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio».
Intanto Sara stava ad ascoltare all'ingresso della tenda, dietro di lui. Abramo e Sara erano vecchi, avanti negli anni; era cessato a Sara ciò che avviene regolarmente alle donne. Allora Sara rise dentro di sé e disse: «Avvizzita come sono, dovrei provare il piacere, mentre il mio signore è vecchio!».
Ma il Signore disse ad Abramo: «Perché Sara ha riso dicendo: "Potrò davvero partorire, mentre sono vecchia"? C'è forse qualche cosa d'impossibile per il Signore? Al tempo fissato tornerò da te tra un anno e Sara avrà un figlio».
Allora Sara negò: «Non ho riso!», perché aveva paura; ma egli disse: «Sì, hai proprio riso».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal. da Lc

RIT: Il Signore si è ricordato della sua misericordia.

L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome.
Di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.

Ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Cristo ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle nostre malattie.

Alleluia.

VANGELO

Mt 8, 5-17
Dal Vangelo secondo  Matteo

In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di' soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch'io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: "Va'!", ed egli va; e a un altro: "Vieni!", ed egli viene; e al mio servo: "Fa' questo!", ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va', avvenga per te come hai creduto». In quell'istante il suo servo fu guarito.
Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre. Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva.
Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
"Egli ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle malattie".

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Illuminati dai suggerimenti dello Spirito Santo e certi di essere ascoltati, innalziamo al Padre misericordioso la nostra comune preghiera:

Signore, ascolta la nostra supplica.

Per la Chiesa, custode e testimone della verità: perché, voce di ogni creatura, presenti a Dio Padre le aspirazioni e i bisogni dell'umanità. Preghiamo:

Per i politici e i governanti: perché la responsabilità civile loro affidata, sia misurata sul progresso di tutti i popoli e sul rispetto della persona umana. Preghiamo:

Per i giovani che entrano nel mondo del lavoro: perché le loro energie siano sorrette da ideali positivi e indirizzate alla costruzione di una civiltà basata sulla verità e sull'amore. Preghiamo:

Per gli ammalati e gli anziani: perché la nostra carità assuma la concretezza della condivisione delle loro infermità. Preghiamo:

Per noi qui presenti: perché con schiettezza e semplicità presentiamo la nostra umanità a Cristo Signore e speriamo solo da lui la vittoria sul male e sul peccato. Preghiamo:

Per il popolo ebreo, erede delle promesse di Dio.
Per la proprietà delle nostre celebrazioni eucaristiche.

O Padre, la tua misericordia ci dona quanto non osiamo nemmeno sperare. Aumenta la nostra fede, perché la venuta del tuo cristo tra noi su questo altare ci riempia di benedizione e di vita nuova. Per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

Il sacrificio che ti offriamo, o Signore, nel gioioso ricordo della nascita al cielo di sant'Ireneo, glorifichi il tuo nome e ci ispiri l'amore alla verità, perché custodiamo intatta la fede e salda l'unità della Chiesa. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Il sangue versato dal santo martire N., a imitazione di Cristo e per la gloria del tuo nome, * manifesta i tuoi prodigi, o Padre, che riveli nei deboli la tua potenza e doni agli inermi la forza del martirio, * per Cristo Signore nostro. ** E noi, con tutti gli angeli del cielo, * a te innalziamo sulla terra il nostro canto * e proclamiamo senza fine + la tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
«Rimanete in me e io in voi», dice il Signore. * «Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto». (Gv 15, 4-5)

—(oppure)—
"Io sono il buon pastore e do la mia vita per le pecore", * dice il Signore. (Cf. Gv 10, 11.15)

Dopo la Comunione

La partecipazione a questi santi misteri, o Padre, accresca in noi la fede che sant'Ireneo testimoniò fino alla morte, perché diventiamo anche noi veri discepoli di Cristo tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Domenica 29 giugno 2003    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2003-06-29.html

XIII Domenica del Tempo Ordinario - Anno B - Colore: rosso - SOLENNITA': SS. Pietro e Paolo

LETTURE: At 12, 1-11; Sal. 33; 2 Tm 4,6-8.17.18; Mt 16, 13-19.

Commento: Le colonne della Chiesa.

Basilica Vaticana in Roma. La liturgia di questa festa ci sollecita a riflettere sulla fedeltà e sulla testimonianza delle due colonne portanti della Chiesa. Ci mostra Pietro con le chiavi del regno, primo e principe degli apostoli. Ascoltiamo la sua confessione che ormai ci appartiene come seguaci della stessa fede. Percepiamo con gioia l'origine della nostra appartenenza a Cristo, la fonte da cui abbiamo sorbito lo stesso credo, l'impegno che ci pone a nostra volta come testimoni. È anche il giorno della gratitudine a Dio, a Cristo Gesù e ai suoi apostoli, i fattori della Chiesa, nostra madre. Ci viene da ripercorrere la storia della Chiesa fino ai nostri giorni per rivivere un percorso dove le umane fragilità sono state come spente dalla forza dello Spirito. Siamo certi di poggiare ancora sulla roccia che è Cristo stesso e sulla Pietra che è il romano pontefice. Le porte degli inferi, anche quando hanno infierito con violenza contro di noi, non hanno prevalso. La promessa di Cristo si è realizzata in pienezza. La storia di Pietro, prima debole, spavaldo e pauroso, poi intrepido assertore della verità e martire come Cristo per testimoniare la propria fedeltà, è diventato sostanzialmente la storia della nostra Chiesa e di tanti cristiani. È stato determinate in questo faticoso percorso l'apporto di Paolo, il convertito sulla via di Damasco, l'Apostolo delle genti. Egli per primo ha valicato i confini del mondo ebraico per rivolgere il messaggio della salvezza ai pagani, a tutti noi che da quel mondo proveniamo. La seconda lettura d'oggi risuona come un gioioso testamento che Paolo confida al suo amico e collaboratore Timoteo: "io sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede.
Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione". Vedere sparso in offerta il proprio sangue è la suprema aspirazione dell'Apostolo, dopo le dure fatiche del suo intensissimo apostolato. Egli brama il martirio per essere totalmente assimilato a Cristo e dare così la suprema testimonianza di fedeltà e d'amore. Ambedue in modo diverso tracciano il cammino della Chiesa e di ciascuno di noi: anche noi deboli come Pietro, prima della Pentecoste, ma anche noi irrorati dallo stesso Spirito. Noi pure forse lontani coma Paolo, ma poi folgorati dalla grazia. Chi sa se anche noi siamo disposti e realmente pronti a dare la vita per Cristo?

Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.

Antifona d'Ingresso

MESSA DEL GIORNO
Sono questi i santi apostoli che con il loro sangue hanno fecondato la Chiesa: * hanno bevuto il calice del Signore e sono divenuti gli amici di Dio.

Gloria

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

Colletta

—(antica)—
O Dio, che ci doni la grande gioia di celebrare in questo giorno la solennità dei santi Pietro e Paolo, fa' che la tua Chiesa segua sempre l'insegnamento degli apostoli, dai quali ha ricevuto il primo annuncio della fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

—(oppure)—
O Padre, che nel tuo Figlio povero e crocifisso ci fai ricchi del dono della tua stessa vita, rinvigorisci la nostra fede, perché nell'incontro con lui sperimentiamo ogni giorno la sua vivificante potenza. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

At 12, 1-11

Dagli Atti degli apostoli
In quel tempo il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa. Fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni. Vedendo che ciò era gradito ai Giudei, fece arrestare anche Pietro. Erano quelli i giorni degli Àzzimi. Lo fece catturare e lo gettò in carcere, consegnandolo in custodia a quattro picchetti di quattro soldati ciascuno, col proposito di farlo comparire davanti al popolo dopo la Pasqua.
Mentre Pietro dunque era tenuto in carcere, dalla Chiesa saliva incessantemente a Dio una preghiera per lui. In quella notte, quando Erode stava per farlo comparire davanti al popolo, Pietro, piantonato da due soldati e legato con due catene, stava dormendo, mentre davanti alle porte le sentinelle custodivano il carcere.
Ed ecco, gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella. Egli toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: «Àlzati, in fretta!». E le catene gli caddero dalle mani. L'angelo gli disse: «Mettiti la cintura e légati i sandali». E così fece. L'angelo disse: «Metti il mantello e seguimi!». Pietro uscì e prese a seguirlo, ma non si rendeva conto che era realtà ciò che stava succedendo per opera dell'angelo: credeva invece di avere una visione.
Essi oltrepassarono il primo posto di guardia e il secondo e arrivarono alla porta di ferro che conduce in città; la porta si aprì da sé davanti a loro. Uscirono, percorsero una strada e a un tratto l'angelo si allontanò da lui.
Pietro allora, rientrato in sé, disse: «Ora so veramente che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha strappato dalla mano di Erode e da tutto ciò che il popolo dei Giudei si attendeva».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal. 33

RIT: Il Signore mi ha liberato da ogni paura.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

L'angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com'è buono il Signore;
beato l'uomo che in lui si rifugia.

Seconda Lettura

2 Tm 4,6-8.17.18

Dalla seconda lettera di san Paolo a Timoteo.
Figlio mio, io sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede.
Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione.
Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l'annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e così fui liberato dalla bocca del leone.
Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa
e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.

Alleluia.

VANGELO

Mt 16, 13-19
Dal Vangelo secondo  Matteo

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

IN ALTERNATIVA:

Mc 5, 21-24.35b-43 (Forma brev
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: "La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva". Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: "Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?". Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: "Non temere, soltanto abbi fede!". E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: "Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme". E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: "Talità kum", che significa: "Fanciulla, io ti dico: àlzati!". E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

Profondamente inseriti nel mistero del Cristo morto e risorto, con l'intercessione degli apostoli, invochiamo la benedizione di Dio sulla Chiesa e sul mondo. Preghiamo insieme e diciamo:

Santifica il tuo popolo, Signore.

Per tutte le comunità dei credenti in Cristo, sparse nel mondo: rinnovino la loro fede nel Figlio del Dio vivente e lo proclamino salvatore del mondo. Preghiamo:

Per il Papa, pietra fondamentale della nostra Chiesa: confermi i fratelli nella fede della risurrezione, per fare di tutti l'unico popolo di Dio. Preghiamo:

Per i governanti e i capi delle nazioni: ascoltino l'aspirazione all'unità e alla pace dei loro popoli e promuovano la verità e la giustizia per il bene di tutti. Preghiamo:

Per tutti i perseguitati a causa della fede e dell'amore per l'uomo: la loro sofferenza, unita a quella di Cristo e degli apostoli, collabori a liberare il mondo dalle catene dell'egoismo. Preghiamo:

Per noi, qui riuniti nel nome del Signore: la preghiera liturgica apra il nostro cuore alle necessità del mondo e ci renda testimoni dell'amore di Cristo. Preghiamo:

Per il dialogo ecumenico tra le Chiese.
Per l'impegno apostolico dei laici.

Signore Dio nostro, per l'intercessione di Pietro e Paolo, primizie della fede cristiana, sostieni il tuo popolo in cammino con l'effusione del tuo Spirito, perché da ogni angolo della terra salga a te la lode perenne. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

La preghiera dei santi apostoli accompagni, o Signore, l'offerta che presentiamo a gloria del tuo nome, e ci renda ferventi nella celebrazione di questo sacrificio. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Oggi ci dai la gioia di celebrare i due santi apostoli: * Pietro, che per primo confessò la fede nel Cristo, * Paolo, che illuminò le profondità del mistero; ** il pescatore di Galilea, che costituì la Chiesa delle origini con i giusti d'Israele, * il maestro e dottore, + che annunciò la salvezza a tutte le genti. ** In modi diversi hanno radunato l'unica famiglia di Cristo * e, associati nella venerazione del popolo cristiano, + condividono la stessa corona di gloria. ** E noi, insieme agli angeli e ai santi, * cantiamo senza fine + l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Simon Pietro disse a Gesù: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». * Rispose Gesù: «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa». (Cf. Mt 16, 16.18)

—(oppure)—
"Io ti dico, alzati!", disse il Signore. * Subito la fanciulla si alzò, e camminava. (Mc 5, 41-42)

Dopo la Comunione

Nutriti da questo sacramento, ti preghiamo, o Signore: fa' che viviamo nella tua Chiesa perseveranti nello spezzare il pane e nell'insegnamento degli apostoli, per formare, saldi nel tuo amore, un cuore solo e un'anima sola. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo

Dio onnipotente, che ha fondato la Chiesa sulla fede dell'apostolo Pietro, vi renda saldi nell'adesione a Cristo e vi colmi della sua benedizione.
R/. Amen.

Dio, che ci ha illuminato con la predicazione di san Paolo, vi insegni con l'esempio dell'apostolo a condurre a Cristo i fratelli.
R/. Amen.

Pietro con il potere delle chiavi, Paolo con la sua parola intercedano per noi e ci accompagnino a quella patria che essi hanno raggiunto con il martirio della croce e della spada.
R/. Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio + e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre.
R/. Amen.