Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
19 - 25 Maggio 2024
Tempo Ordinario VII, Colore verde
Lezionario: Ciclo B | Anno II, Salterio: sett. 3

Commento alle Letture

Martedì 21 maggio 2024

Un disegno che trascende la ragione.

“I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie - oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri”. Il profeta Isaia, ispirato da Dio, ha una chiara percezione, che enuncia in modo solenne e categorico: la mente umana non potrà mai accedere in pienezza negli arcani disegni divini. Comprendiamo quindi il timore e l’imbarazzo degli apostoli quando sentono dire dal loro maestro, nel quale avevano riposto tutte le loro speranze, non escluso le future grandezze secondo alcuni di loro, che egli dovrà essere consegnato nella mani degli uomini e subire da loro la morte. È sconvolgente dover apprendere che il Figlio di Dio, che aveva ripetutamente manifestato la sua potenza con segni e prodigi, dovesse arrendersi alla prepotenza degli uomini e subire da loro la peggiore sconfitta. L’annuncio di Cristo appare talmente inverosimile nella sua prima parte, da non convincere neanche quando egli preannuncia infine la sua risurrezione. Non ci scandalizza perciò il fatto che gli apostoli, quasi a voler dimenticare quell’annuncio, di morte si proiettino verso il futuro, come l’avevano immaginato loro sin dal principio, e si mettano a discutere chi di loro dovesse essere il primo nel regno. Quanto è difficile per noi uscire dalla gabbia dei nostri pensieri, dagli schemi precostituiti e ritenuti indiscutibili, ed elevarci verso i disegni di Dio! Come sono miopistiche le nostre vedute e quanto ci affascinano la gloria e il potere. Gesù interviene a correggere quei fatui pensieri così poveri e così distorti: «Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti». Altro che gloria, primati e potere! Gesù parla di umiltà e di servizio; vuole dirci che per essere i primi dobbiamo assumere la veste del servo e dello schiavo, sempre pronti ad accogliere e mai a comandare. Egli stesso, con il sacrificio della croce e con l’umiliazione fino alla morte di croce, ci offrirà il più sublime esempio. Ci offrirà la sua vita per manifestarci il primato del suo amore.


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'Abba Pastor disse: Proprio come il fumo fa uscire le api dall'alveare in modo che il miele venga loro sottratto, così una vita comoda priva l'anima dell'uomo del timor di Dio e cancella tutte le sue opere buone.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

GLI ARTIGIANI DEL MONASTERO

Se nel monastero vi sono degli artigiani, esercitino la loro arte in tutta umiltà e solo con il consenso dell'abate. Se però qualcuno di loro si insuperbisce per la perizia acquisita nella sua arte e perché pensa di recare una qualche utilità al monastero, costui sia sospeso da quell'attività e non torni ad esercitarla se prima non si sarà umiliato e l'abate non glielo avrà concesso di nuovo

Cap.57,1-3.