Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
26 Febbraio - 03 Marzo 2012
Tempo di Quaresima I, Colore viola
Lezionario: Ciclo B, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Mercoledì 29 febbraio 2012

A questa generazione sarà dato il segno di Giona.

"Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno, fuorché il segno di Giona". Il Signore giudica severamente i suoi contemporanei perché cercano da lui un segno per avallare la loro fede e quindi convertirsi alla sua predicazione. Gesù non scende a compromessi con nessuno, neppure con gli apostoli. "Volete andarvene anche voi?" dirà un giorno ai suoi discepoli. "Da chi andremo, tu solo ai parole di vita eterna", rispose Pietro. La conversione non è questione di intelligenza, ma di cuore. Non è un'opera umana, ma divina. Non siamo in una palestra dove possiamo presumere di strutturarci nel nostro spirito. E' ascolto senza pregiudizi del Vangelo, è lettura di quanto avviene attorno a noi sempre sotto la luce della Sua parola. Ciò che non avviene per gli interlocutori di Gesù. Per loro non è il Messia, è molto lontano dalle attese. Ne abbiamo perfino un'eco nel triste lamento dei discepoli di Émmaus a vita compiuta. "Speravamo che fosse lui a liberare Israele". Qui nasce per loro la richiesta, non giustificata, del segno, come per noi. Tra Gesù e i suoi avversari si apre un abisso. Non solo Gesù da il segno di Giona, che tocca il cuore dei Niniviti, popolo estraneo alle promesse, ma afferma che qui c'è più di Giona, più di Salomone. Qui, ora: è presente Dio stesso. E' molto facile che anche noi cerchiamo dei segni, che non sono i segni che ci da il Signore: quello del suo amore senza limiti. Quale segno più meraviglioso del Crocefisso? L'abbiamo dappertutto anche per una legge civile. Ci specchiamo in esso per ritrovare i tanti segni d'amore, come facevano tante anime sante?


Apoftegmi - Detti dei Padri

Forse, anche le distrazioni, hanno un funzione: quella di renderci più umili e consapevoli che ogni nostra preghiera è una preghiera povera e una preghiera di poveri. Ma Dio ci ascolta sempre.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

COME CELEBRARE LE VIGILIE NOTTURNE NELLE DOMENICHE

Di domenica ci si alzi un po' prima per le Vigilie. E a queste Vigilie domenicali si osservi il seguente ordine: cantati cioè, come stabilito sopra, sei salmi e il versetto, mentre tutti siedono con ordine, ciascuno al suo posto, sugli scanni, si leggano dal codice quattro letture con i loro responsori, come sopra abbiamo detto; solo al quarto responsorio il cantore aggiunga il Gloria, intonato il quale tutti subito si alzino in piedi con riverenza.

Cap.11,1-3.