preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
A volte ci poniamo questa domanda: chi è puro agli occhi di Dio? La "nuova" purità umana, svelata dal Cristo, è quella del cuore. Qui nel nostro brano, Gesù tralascia le abluzioni per reagire contro il formalismo dei farisei. Così può spiegare come l'osservanza puramente esteriore della legge è riprovevole di fronte a Dio e indice di insincerità d'animo. Bisogna accostarsi a Dio soprattutto interiormente ma, e lo dice la Scrittura che l'elemosina perdona tanti peccati, quel che ci rende puri di fronte a Dio e la carità: l'amare veramente rende ogni realtà degna di Dio. Questa nuova legge di purità, Gesù l'ha inaugurata sullo stesso suo corpo, in quell'atto di offerta esistenziale di se stesso al Padre, celebrato lungo tutta la sua vita e concluso nella morte per gli uomini. Per noi, resi puri, perché inseriti in Lui attraverso il segno battesimale e la partecipazione alla sua eucaristia, si tratta ora di sintonizzare tutto l'essere, l'interiore ed l'esteriore, con il nuovo unico segno di sacralità: l'Amore!
Alcuni fratelli vollero vedere l'abba Antonio. Salirono su una barca, e li trovarono un anziano che anche lui voleva andare da Antonio, ma i fratelli non ne sapevano niente. Seduti sulla barca conversavano sui detti dei padri, sulle Scritture e sui loro lavori manuali. L'anziano invece stava in silenzio. Giunti al porto, si accorsero che anche l'anziano andava dall'abate. Arrivati da Antonio, questi disse: «Avete trovato un buon compagno di strada in questo anziano!». E al vecchio: «E tu ti sei trovato con dei buoni fratelli, Padre!». L'anziano rispose: d'accordo, ma la loro casa non ha porte: entra chi vuole nella stalla e slega l'asino!». Parlava così perché i fratelli dicevano tutto quello che passava loro per la testa.
IL LETTORE DI SETTIMANA Alla mensa dei fratelli mentre mangiano non deve mai mancare la lettura; ma non sia uno a caso che prenda un libro e si metta a leggere, bensì vi sia un lettore stabilito per tutta la settimana, che entra in servizio la domenica. Egli, iniziando il turno di lettura, dopo la Messa e la comunione, si raccomandi alla preghiera di tutti, perché Dio tenga lontano da lui lo spirito di superbia. Il lettore intoni nell'oratorio questo versetto, che venga poi ripetuto da tutti per tre volte: «Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode» (Sal 50,17); e, ricevuta la benedizione, entri nell'ufficio di lettore.
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