Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

[menu] [seleziona le letture da stampare]
 

Commento alle Letture

Martedì 18 febbraio 2020

Un solo pane!

Nel Vangelo di Marco anche le più piccole indicazioni hanno un significato che trascende quello letterario e ci inducono a importanti riflessioni: Quel solo pane nella barca ci induce a pensare alla Chiesa, la barca di Pietro e in quell’unico pane spezzato intravvediamo la santissima Eucaristia, unico, ma che è la suprema ricchezza. Con spavento e rammarico ci viene anche da pensare cosa potrebbe significare ai nostri giorni che i discepoli, noi, Chiesa, ci dimenticassimo di prendere e comprendere quel pane! Non solo perché pochi si accostano con cuore pulito alla sacra mensa, non solo perché sono sempre più frequenti casi di sacrilegi e di profanazione, ma ancor più perché la dimenticanza coinvolge e stravolge la dottrina stessa della fede nel sacramento e coinvolge la Chiesa anche nella sua gerarchia. Risuonano perciò opportune le ammonizioni di Gesù: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». «Avete occhi e non vedete», «Avete orecchi e non udite?». «Avete il cuore indurito?». Gesù ci dice di guardarci dalle false dottrine, dal lievito che non panifica e non è atto alla consacrazione. Ci invita ad aprire gli occhi alle indefettibili verità delle fede; per vedere, per udire, per illuminare della verità il cuore, per immergerci nel mistero con profonda docilità, con umiltà e fervore. Dopo le quotidiane prodigiose moltiplicazioni, gli incalcolabili benefici che da quell’ultima cena hanno santificato una schiera innumerevole di fedeli, dopo che noi, i viventi, abbiamo ricevuto grazie su grazie da quell’unico pane, Gesù deve ancora rimproverarci: «Non capite ancora?».


Apoftegmi - Detti dei Padri

«Tutto ciò che sorpassa la misura viene dai demoni»


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'UMILTÀ

Il quinto gradino dell'umiltà si sale quando, tutti i cattivi pensieri che vengono in mente o i peccati commessi in segreto, il monaco li rivela con umile confessione al proprio abate, come ci esorta a fare la Scrittura quando dice: «Manifesta al Signore la tua via e confida in lui ed egli compirà la sua opera» (Sal 36,5); e ancora: «Confessatevi al Signore perché è buono, perché eterna è la sua misericordia» (Sal 117,1). Così pure il profeta dice: «Ti ho manifestato il mio peccato, non ho tenuto nascosto il mio errore; ho detto: Confesserò al Signore le mie colpe e tu hai rimesso la malizia del mio peccato» (Sal 31,5).


home  |  commento  |  letture  |  santi  |  servizi  |  archivio  |  ricerca  |  F.A.Q.  |  mappa del sito  |  indice santi  |  preghiere  |  newsletter  |  PDA  |  WAP  |  info


Questa pagina è in una versione adatta alla stampa, agli smartphone e ai PDA.
URL: https://liturgia.silvestrini.org/p/commento/2020-02-18.html
Versione completa online:
https://liturgia.silvestrini.org/commento/2020-02-18.html

i-nigma smart code
SmartCode: https://www.i-nigma.com/