Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Mercoledì 11 ottobre 2017

Quando pregate dite...

In modo forse non del tutto consapevole, i discepoli di Gesù, tante volte testimoni delle notti insonni che il loro maestro passava in preghiera, gli rivolgono a loro volta una semplice invocazione, una vera preghiera: «insegnaci a pregare». La risposta di Gesù è il Padre nostro. Ci saremmo aspettato una lunga dissertazione sulla preghiera, un vero e proprio trattato, una scuola di preghiera, come si deve pregare... Il Signore invece scandisce, semplicemente e senza preamboli, un modello di preghiera da cui tutti gli oranti del mondo hanno attinto la primaria ispirazione per rivolgersi a Dio nel modo più semplice ed efficace. Potremmo, ancora oggi sperimentare che ogni essere umano, che sia animato da una certa fede e da un minimo di religiosità, volentieri reciterebbe con noi la preghiera di Gesù. Ciò che invece forse sfugge anche a noi cattolici è il saper cogliere da quella preghiera i frutti di un essenziale programma di vita. Affermiamo infatti il primato di Dio nella nostra vita e lo riconosciamo come Padre di tutti proclamando la santità del suo nome. Ci impegniamo di conseguenza a vivere la fraternità perché il Regno di Dio si espanda ovunque e in tutti. Professiamo poi la fede nella divina provvidenza che non ci lascia mancare il necessario per vivere e ci nutre di pane e di grazia. Consapevoli delle nostre umane debolezze e delle ricorrenti tentazioni che vorrebbero indurci al male, ci affidiamo alla sua misericordia e dichiariamo la nostra disponibilità ad usarla a nostra volta verso il nostro prossimo. L'ultima richiesta è legata alla nostra soggezione al peccato. Ecco... il Signore ci accompagni sempre e in particolare non ci abbandoni nella tentazione. Perché suo sia il Regno, sua la Potenza e la Gloria nei secoli.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Alcuni fratelli vollero vedere l'abba Antonio. Salirono su una barca, e li trovarono un anziano che anche lui voleva andare da Antonio, ma i fratelli non ne sapevano niente. Seduti sulla barca conversavano sui detti dei padri, sulle Scritture e sui loro lavori manuali. L'anziano invece stava in silenzio. Giunti al porto, si accorsero che anche l'anziano andava dall'abate. Arrivati da Antonio, questi disse: «Avete trovato un buon compagno di strada in questo anziano!». E al vecchio: «E tu ti sei trovato con dei buoni fratelli, Padre!». L'anziano rispose: d'accordo, ma la loro casa non ha porte: entra chi vuole nella stalla e slega l'asino!». Parlava così perché i fratelli dicevano tutto quello che passava loro per la testa.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

IL LETTORE DI SETTIMANA

Alla mensa dei fratelli mentre mangiano non deve mai mancare la lettura; ma non sia uno a caso che prenda un libro e si metta a leggere, bensì vi sia un lettore stabilito per tutta la settimana, che entra in servizio la domenica. Egli, iniziando il turno di lettura, dopo la Messa e la comunione, si raccomandi alla preghiera di tutti, perché Dio tenga lontano da lui lo spirito di superbia. Il lettore intoni nell'oratorio questo versetto, che venga poi ripetuto da tutti per tre volte: «Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode» (Sal 50,17); e, ricevuta la benedizione, entri nell'ufficio di lettore.


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