Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Domenica 02 aprile 2017

Lazzaro, esci fuori.

Tra due domeniche sarà già la Pasqua di Resurrezione: contempleremo assieme Gesù che, dopo aver sofferto l’agonia e la morte in Croce per noi, risorgerà vittorioso al terzo giorno. E il Vangelo di questa domenica di Passione ci parla già di resurrezione: Gesù fa risorgere un uomo, Lazzaro; ed Lazzaro ci rappresenta tutti. Infatti è vero che siamo destinati a portare la croce di ogni giorno con le fragilità e gli acciacchi che il vivere umano comporta e che poi, alla fine, ci sarà anche la morte, ma poi il Signore ci farà risorgere con Lazzaro e tutti i santi. E sarà gioia piena, gioia per sempre! Sarà vita senza fine: una vita giovane, immortale, divina ed eterna in Paradiso. Ma la vita eterna è già qui: è viva e presente sulla terra in mezzo a noi, e dentro di noi. Chiunque infatti si decide a vivere con Gesù e in grazia di Dio già la gusta, l’assapòra, e la vive dentro sé stesso. Infatti il Cielo, il Regno di Dio, è già dentro di noi: è la presenza della Vita di Gesù dentro la nostra anima. Questa ricchezza di gioia interiore la perdiamo con il peccato perché esso ci porta la morte dentro, ci porta l’inferno dentro l’anima. Ma poi con il pentimento e con la Confessione ritorna subito la pace, ritorna la Luce, il Sole: è la Vita di Gesù Cristo Risorto dentro al nostro cuore. Quando l’uomo vive immerso nel peccato mortale è chiuso dentro se stesso come dentro ad una tomba di morte. Ma ecco che la Parola di Dio oggi ci dona speranza: “Ecco, Io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d’Israele (nella Chiesa). Riconoscerete che Io sono il Signore, o popolo mio. Farò entrare in voi il mio Spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra. Saprete che Io sono il Signore. L’ho detto e lo farò!”. E San Paolo fa eco a questa Parola santa, che ci dona gioia e speranza certa: “Fratelli, quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio. Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la Giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, Colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi” (Rom 8. 8-11). Sì, è vero: c’è la risurrezione della carne, quella fisica, che verrà alla fine del mondo quando, Gesù Cristo Re, verrà a giudicare i vivi e i morti. Ma prima di allora c’è già la risurrezione spirituale dentro l’anima nostra, ed è quella che si ottiene, tramite la Grazia Battesimale, che si rinnova, volta per volta, tramite l’assoluzione dei nostri peccati nel Sacramento della Riconciliazione. E questa è la prima risurrezione! E noi la possiamo godere già adesso, se siamo uniti con fede e amore sincero a Gesù Cristo e se viviamo nella sua Grazia divina, ogni giorno. E così quando poi avverrà la risurrezione gloriosa del nostro corpo, alla fine del mondo, il nostro corpo mortale verrà spiritualizzato, divinizzato e reso immortale per sempre, e saremo giovani in eterno. Chi vive in Grazia di Dio è già vivo e risorto in Cristo. “Io sono la Risurrezione e la Vita; chi crede in Me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in Me, non morirà in eterno. Credi tu questo?”. Credi tu questo? Se hai questa fede nel cuore allora sei la persona più felice del mondo, altrimenti diventi triste e ti affossi sempre più dentro la tomba di te stesso, che manda cattivo odore. L’Evangelista San Giovanni ci dice un particolare, che è importante, e non ci deve sfuggire: Gesù, quando vide l’amico morto, si commosse profondamente e scoppiò in pianto. Dissero allora i giudei: “Guarda come lo amava!”. Oggi vediamo Gesù che piange davanti alla tomba di Lazzaro. Ma Egli piange davanti ad ogni tomba, e piange davanti ad ogni cuore chiuso, davanti al cuore “che non ha ancora assaporato l’amore di Dio”. E Gesù ancora piange, sconsolato, davanti ai tanti cuori chiusi, tristi, che sono sigillati come tombe al suo amore divino. Ma ecco che finalmente si fa sentire il grido appassionato del nostro Dio: è il grido dell’Amore che dona vita, il grido liberatorio di Gesù Cristo Dio: “Lazzaro, vieni fuori!!!”. Esci dalla tua tomba di morte, amico mio! Esci, fratello mio! Esci, sorella mia! Esci dalla tua tomba di morte! Gesù ti chiama, e ti ama.


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'abate Agatone dava sovente questo consiglio al suo discepolo: Non appropriarti mai di un oggetto che non vorresti cedere immediatamente a chiunque.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

GLI ATTREZZI E GLI ALTRI OGGETTI DEL MONASTERO

Per tutto quanto il monastero possiede in attrezzi o vestiario o altri oggetti di vario genere, l'abate scelga dei fratelli su cui possa fare affidamento per la loro vita e i loro costumi e a suo giudizio consegni a ciascuno le singole cose perché le tengano in ordine e le raccolgano. E di tutto l'abate tenga un inventario, perché quando i fratelli si avvicendano nell'incarico, sappia quello che dà e quello che riceve. Se poi uno tratta con poca pulizia o con negligenza gli oggetti del monastero, sia ripreso; e, se non si corregge, sia sottoposto alla disciplina regolare.


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