Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Martedì 14 marzo 2017

La verità si capisce nell'umiltà.

Quanto sono belle le persone sincere, schiette, miti ed umili di cuore! Gesù e Maria lo sono, e lo sono sempre stati: imitiamoli! Un giorno Gesù vide un uomo venire a Lui: Gesù lo guardò, lo amò subito e gli disse: “Ecco un uomo in cui non c’è falsità”, e lo fece suo Apostolo: è Natanaele, San Bartolomeo! La gente falsa invece è vomitevole davanti a Dio e davanti agli uomini. E di gente simile ce n’era tanta ai tempi di Gesù, e ce n’è assai pure ai nostri giorni: allora crocifissero il Re della Gloria, ed oggi stanno crocifiggendo la Madre Chiesa, che è il Corpo Mistico di Gesù Cristo. E chi sono costoro? Gli scribi e i farisei, ed oggi sono i cosiddetti progressisti e modernisti: essi dicono e non fanno (parlano, parlano e spesso anche con parole altisonanti dalle loro cattedre, ma incomprensibili per i più), “legano fardelli pesanti e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito”. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente, per dimostrare che sono persone importanti e assai colte, preparate; cercano sempre i primi posti nelle televisioni e programmano conferenze, per essere applauditi come Teologi famosi. Ma l’unico nostro Maestro e Guida è Gesù Cristo! Egli che è il primo, si è fatto ultimo per noi, ed anche nostro Servo: “Chi tra voi è più grande sarà vostro servo; chi si esalterà sarà umiliato, e chi si umilierà sarà esaltato”, come Maria, l’umile Serva del Signore, che interceda per noi. Ancora una volta è nell'umiltà che parla la verità.


Apoftegmi - Detti dei Padri

«Amare è far esistere l'altro, forse è ascoltarlo invece di parlare, ricevere da lui invece di voler dare. Forse egli aspetta che io abbia bisogno di lui».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

CON QUALE ORDINE DEVONO DIRSI I SALMI

Ai Vespri si cantino ogni giorno quattro salmi, a partire dal 109 fino al 147, eccettuati quelli che si devono utilizzare per altre Ore, cioè dal salmo 117 al 127 e inoltre il 113 e il 142; tutti gli altri si dicano ai Vespri. E poiché verrebbero a mancare tre salmi, si devono dividere della serie suddetta i più lunghi, cioè il 138, il 143 e il 144; invece il salmo 116, dato che è molto breve, si unisca al 115. Stabilito così per i Vespri l'ordine dei salmi, tutto ciò che rimane, cioè la lettura, il responsorio, l'inno, il versetto e il cantico si compia come abbiamo indicato sopra.


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