Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Giovedì 27 luglio 2006

Il grido di Dio...

«Ho conosciuto una volta un uomo che era in psicanalisi. Lo studio del suo medico era di fronte ad un vecchio ospedale psichiatrico in mattoni rossi, situato nella parte più vecchia della città. Un giorno, come faceva regolarmente da alcuni anni, il mio amico scese lungo la strada per raggiungere la macchina posteggiata davanti all'ospedale. All'improvviso udì provenire dall'ultimo piano un grido che gli fece raggelare il sangue, un grido che sembrava esprimere il dolore più profondo che possa provare una persona. Questo suono gli si impresse nell'anima. Il giorno dopo, di nuovo sul divano, raccontò al medico di quel grido. Il terapeuta, con stupore del mio amico, si meravigliò che egli ne parlasse. "Vuol dire che l'ha sentito solo ora?" chiese il dottore. "Dopo tutti questi anni? Tutti quelli che gridano è lì che li mettono, all'ultimo piano, dall'altra parte della strada". E il mio amico mi disse che da quel giorno era riuscito quasi sempre a sentire quelle grida. "Le grida sono tutt'intorno a noi" rifletté più tardi "e aspettano le nostre orecchie, i nostri occhi e le nostre mani"». Questo racconto di Kushner, tratto da "In quel luogo c'era Dio e io non lo sapevo", è un ottimo commento al Vangelo di oggi. Succede spesso nell'Antico Testamento che Dio parla e la sua voce può incutere tremore oppure, come capita nel Nuovo, può rimanere del tutto inascoltato. Il passo di Matteo dice che occorre compiere uno sforzo perché ciò che si ode penetri nell'intelligenza e nel cuore. La passività o meglio l'indolenza nei confronti della parola di Dio sono delle colpe che si pagano con l'indurimento del cuore, vale a dire con il rimanere in una dimensione superficiale in rapporto alle persone e agli avvenimenti. Bisogna allenarsi quindi all'ascolto e all'approfondimento. Il Signore per manifestarsi richiede che dentro di noi si compia un esodo verso il deserto e lì "parlerà al nostro cuore".


Apoftegmi - Detti dei Padri

"Un tale interrogò abba Antonio dicendo: "Cosa devo fare per piacere a Dio?". L'anziano rispose: "Fa' quello che ti comando: dovunque tu vada, tieni sempre Dio davanti ai tuoi occhi; qualunque cosa tu faccia, appoggiati sempre sulla testimonianza delle sante Scritture; in qualsiasi posto abiti, non andartene subito. Custodisce queste tre cose e sarai salvo".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

QUALI SONO GLI STRUMENTI DELLE BUONE OPERE

Rinunziare interamente a se stesso per seguire Cristo. Trattare con austerità il proprio corpo. Non ricercare i piaceri. Amare il digiuno. Ristorare i poveri. Rivestire gli ignudi. Visitare gli ammalati. Seppellire i morti. Soccorrere i sofferenti. Consolare gli afflitti. Rendersi estraneo ai costumi del mondo. Nulla anteporre all'amore di Cristo.


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