Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

[menu] [seleziona le letture da stampare]
 

Commento alle Letture

Venerdì 10 ottobre 2003

La presenza del demonio

E' fresca ancora nelle nostre menti la festa degli angeli custodi, guide celesti affidate da Dio ad ognuno di noi, perché con mano forte e soave ci conducano, pur tra le tante tempeste della vita, al porto sicuro della patria beata. Ma sarebbe troppo bello sentire soltanto una voce, seguire un unico itinerario, senza il pericolo di perderci, smarrendo la strada. Ci sono quindi i diavoli tentatori, l'opposizione, tutta protesa a confondere le menti, a farci vedere lucciole per lanterne, a mescolare le carte per creare confusione e farci dimenticare la voce del bene. Il demonio è "l'uomo forte, ben armato" della parabola, che però nulla può di fronte alla forza del "dito di Dio", della potenza divina, che ne scalza la presenza dal cuore umano. Ma il demonio ben conosce l'incostanza dell'animo umano, non si dà per vinto, raddoppia gli sforzi, chiede l'aiuto di "altre sette spiriti peggiori di lui", finché non ha ragione della resistenza di chi si credeva di essere ormai al sicuro.
Satana è un pericolo costante. Il suo capolavoro di astuzia oggi consiste nel lasciarci credere che non esiste. Se non vogliamo sottostare al suo dominio, occorre da parte nostra schierarci dalla parte del "più forte di lui", di Cristo, che riempie la nostra casa disadorna della sua augusta presenza, rendendola irremovibile.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Pazienza

L'abba Pastor diceva: «Quali che siano le tue pene, la vittoria su di esse sta nel silenzio».

Un giorno che i fratelli si erano riuniti a Scete, alcuni anziani vollero mettere alla prova l'abba Mosè: si fecero sprezzanti e gli dissero: «Perché questa specie di etiope viene tra noi?». L'abate tacque udendo queste parole. Di ritorno dall'assemblea, quelli che lo avevano ingiuriosamente trattato gli dissero: «Non sei turbato?». Egli rispose: «Sono turbato, ma non dico niente».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

I VECCHI E I FANCIULLI

Sebbene la natura umana sia per se stessa portata a compassione verso queste due età, cioè dei vecchi e dei fanciulli, tuttavia è bene che intervenga in loro favore anche l'autorità della Regola. Si tenga sempre conto della loro debolezza e non si applichi affatto ad essi il rigore della Regola riguardo al vitto; si abbia piuttosto verso di loro un'amorevole condiscendenza e anticipino pure le ore regolari dei pasti.


home  |  commento  |  letture  |  santi  |  servizi  |  archivio  |  ricerca  |  F.A.Q.  |  mappa del sito  |  indice santi  |  preghiere  |  newsletter  |  PDA  |  WAP  |  info


Questa pagina è in una versione adatta alla stampa, agli smartphone e ai PDA.
URL: https://liturgia.silvestrini.org/p/commento/2003-10-10.html
Versione completa online:
https://liturgia.silvestrini.org/commento/2003-10-10.html

i-nigma smart code
SmartCode: https://www.i-nigma.com/