preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Maria di Màgdala, dopo essere venuta a dare l’allarme raccontando «Hanno portato via il mio Signore», ritorna di nuovo al sepolcro. Vede e riconosce Gesù risorto dai morti. Vedere il segno della tomba vuota non basta, da solo, a far credere nella risurrezione: occorre l’apparizione di Gesù risorto, l’incontro personale con Lui. Questa risurrezione di Gesù non è un ritorno alla vita precedente, ma l’inizio di una vita nuova e diversa. Perciò anche il rapporto con Gesù non può continuare come prima: ora Egli è il “Signore” e sale presso il Padre suo e Padre nostro, il suo Dio e il nostro Dio. Quando i due discepoli, Pietro e Giovanni, immersi nelle loro meditazioni, se ne vanno via dal sepolcro, Maria di Màgdala resta lì, macerata da un solo amore: Gesù. Nella sua solitudine, il pensiero di Lui la penetra: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’abbiano messo». Non è più l’informazione un po’ impersonale che aveva portato agli altri: è il grido di una tenerezza umana molto pura, ma profondamente femminile. Mentre parla, intuisce una presenza dietro di sé. Si volta di scatto, ma l’apparizione che vede è così soave e tranquilla che non può credere a ciò che il suo cuore le fa sperare. Resta prostrata e scambia colui che è davanti a lei per un giardiniere: forse potrà dare qualche informazione su quella sparizione che la strazia. Una parola è sufficiente a mutare tutta la sua tristezza in gioia: «Maria!». Ella diventa l’appassionata e sollecita annunciatrice della risurrezione ai discepoli. Ha ritrovato il suo Maestro, e la scoperta la apre al mondo.
Un fratello domandò a un anziano: «Che devo fare, Abba, per combattere i pensieri?». Egli rispose: «Prega il Signore, affinché gli occhi della tua anima vedano gli aiuti che Dio ti manda per proteggerti.
Capitolo 43
QUELLI CHE GIUNGONO TARDI ALL'UFFICIO DIVINO O ALLA MENSAAbbiamo creduto opportuno che questi tali rimangano all'ultimo posto o in disparte perché, vedendosi esposti allo sguardo di tutti, si correggano se non altro per la vergogna che ne provano. Infatti, se restassero fuori dell'oratorio, potrebbe darsi che qualcuno torni a coricarsi e a dormire oppure si metta seduto lì fuori e si perda in chiacchiere, dando così occasione al maligno; entri invece dentro, affinché per lo meno non perda tutto e si corregga per l'avvenire. Nelle Ore del giorno, chi non sarà ancora presente all'Opus Dei dopo il versetto e il Gloria del primo salmo che segue il versetto, se ne stia all'ultimo posto secondo la norma stabilita sopra, e non ardisca associarsi al coro dei fratelli che salmeggiano prima di aver fatto la penitenza, a meno che l'abate non glielo permetta per sua concessione; ma anche in tal caso il colpevole deve fare la penitenza.
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