preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Alla guarigione di un ossesso, Luca ha unito la serrata discussione di Gesù con alcuni della folla intorno al potere di scacciare i demòni. Essi sono persuasi che Gesù compia questi gesti “in nome di Beelzebùl, capo dei demòni”. Quindi la testimonianza messianica dell'opera liberatrice di Gesù sarebbe del tutto falsa. Tanto che altri per metterlo alla prova, gli chiedevano un segno dal cielo, appunto per autenticare le sue pretese messianiche. Comunque il “segno dal cielo” che Dio dà, non è mai di potenza, ma di umiltà, è la croce. In quel segno dona tutto se stesso, e si rivela come amore per noi. La risposta di Gesù a quelle malevoli e calunniose insinuazioni è decisa e stringente: “Che se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà sussistere? E, i vostri figli, in nome di chi li scacciano?”. Queste argomentazioni polemiche introducono una spiegazione che è un annuncio: se nella potenza dello Spirito di Dio, Gesù scaccia i demoni, è chiaro che “è giunto a voi il regno di Dio”. Succede, come nel caso di quel uomo forte, che fa la guardia al suo palazzo. Se ne giunge “un altro più forte di lui e lo vince” si impossessa di quella abitazione. Gesù è il più forte, preannunciato già dal Battista, è il sole che viene dall'alto. La casa dell'uomo era occupata dal nemico a causa del peccato. Ora viene liberata da Gesù, e il peccatore può ritornare a “casa sua” nel regno del Padre da cui era fuggito per la disubbidienza. Gesù ci dice di stare attenti per non tornare prigionieri di Satana, perché è sempre un leone ruggente che cerca di divorare, bisogna resistergli nella fede. Lo si vince semplicemente, tenendo salda la fiducia nel Padre.
Alcuni fratelli vollero vedere l'abba Antonio. Salirono su una barca, e li trovarono un anziano che anche lui voleva andare da Antonio, ma i fratelli non ne sapevano niente. Seduti sulla barca conversavano sui detti dei padri, sulle Scritture e sui loro lavori manuali. L'anziano invece stava in silenzio. Giunti al porto, si accorsero che anche l'anziano andava dall'abate. Arrivati da Antonio, questi disse: «Avete trovato un buon compagno di strada in questo anziano!». E al vecchio: «E tu ti sei trovato con dei buoni fratelli, Padre!». L'anziano rispose: d'accordo, ma la loro casa non ha porte: entra chi vuole nella stalla e slega l'asino!». Parlava così perché i fratelli dicevano tutto quello che passava loro per la testa.
IL LETTORE DI SETTIMANA Alla mensa dei fratelli mentre mangiano non deve mai mancare la lettura; ma non sia uno a caso che prenda un libro e si metta a leggere, bensì vi sia un lettore stabilito per tutta la settimana, che entra in servizio la domenica. Egli, iniziando il turno di lettura, dopo la Messa e la comunione, si raccomandi alla preghiera di tutti, perché Dio tenga lontano da lui lo spirito di superbia. Il lettore intoni nell'oratorio questo versetto, che venga poi ripetuto da tutti per tre volte: «Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode» (Sal 50,17); e, ricevuta la benedizione, entri nell'ufficio di lettore.
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