preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Alcuni elementi della parabola di oggi ci offrono spunti interessanti di riflessione. Il tema dominante rimane quello della vigilanza, nell’attesa dello sposo che viene. Si ribadisce che non ci è dato di conoscere il momento o l’ora della sua venuta. Non possiamo quindi abbandonarci al sonno, né tantomeno rimanere al buio, privi dell’olio necessario per alimentare le lampade. Le due categorie di vergini vengono chiaramente definite come stolte o sagge, tutte chiamate ad accogliere lo sposo in arrivo nel cuore della notte con puntualità e il dovuto onore. Tutte e dieci hanno la lampada, tutte hanno ricevuto, come noi, il dono della fede. Tutte sono in attesa dello sposo e, al grido che annuncia il suo arrivo, tutte si destano per andargli incontro e illuminare il suo cammino verso la sala delle nozze. Sono consapevoli che la loro attesa non sarà priva di un premio adeguato: c’è per loro un invito e una partecipazione al banchetto nuziale. La differenza sta in un dettaglio che, però, si rivelerà di fondamentale importanza: l’avere o meno con sé l’olio per alimentare le lampade. San Giacomo ammoniva i suoi fedeli dicendo: “Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse quella fede può salvarlo?”. E, concludendo il suo discorso, affermava categoricamente: “La fede senza le opere è morta”. È come una lampada senza olio. Le conseguenze del ritardo e del mancato appuntamento con lo sposo sono davvero tragiche: solo le vergini che erano pronte entrano al banchetto nuziale, mentre le altre si sentono dire: “In verità vi dico: non vi conosco”. Restano escluse dalla festa, fuori, perché la porta per loro era già chiusa. Dobbiamo riflettere sui nostri ritardi e sulle nostre sprovvedutezze. Potrebbero significare per noi l’esclusione dalla festa finale, che attendiamo da tutta la vita.
Forse, anche le distrazioni, hanno un funzione: quella di renderci più umili e consapevoli che ogni nostra preghiera è una preghiera povera e una preghiera di poveri. Ma Dio ci ascolta sempre.
COME CELEBRARE LE VIGILIE NOTTURNE NELLE DOMENICHE Di domenica ci si alzi un po' prima per le Vigilie. E a queste Vigilie domenicali si osservi il seguente ordine: cantati cioè, come stabilito sopra, sei salmi e il versetto, mentre tutti siedono con ordine, ciascuno al suo posto, sugli scanni, si leggano dal codice quattro letture con i loro responsori, come sopra abbiamo detto; solo al quarto responsorio il cantore aggiunga il Gloria, intonato il quale tutti subito si alzino in piedi con riverenza.
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