preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Dalla bocca di Gesù uscivano Parole davvero belle e piene di Sapienza, e la gente umile rimaneva a bocca aperta, come bambini nell’ascolto attento delle leggende antiche. Ascoltiamolo anche noi adesso! “Voi siete di quaggiù, Io sono di lassù; voi siete di questo mondo, Io non sono di questo mondo. Vi ha detto che morirete nei vostri peccati... se infatti non credete che ‘IO SONO’, morirete nei vostri peccati”. “IO SONO”, è il nome santo che Dio ha rivelato in antico a Mosè sul monte Sinai. E poi Gesù continua, dicendo ancora: “Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo (Gesù), allora conoscerete che ‘IO SONO’, e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite”. A queste parole molti credettero in Lui. E io oggi voglio concludere con una preghiera che mi viene dal cuore: “O Gesù buono. Ti hanno inchiodato nudo sulla Croce, e grondi Sangue dalla testa ai piedi per amor nostro, ti prego: attirami a Te, attiraci tutti a Te, e saremo salvi: saremo santi! Attiraci a Te, innamòraci sempre più di Te e del Padre per poter amare di più i fratelli in verità. Te lo chiediamo per i meriti della tua santa Passione e morte in Croce, per i meriti ed intercessione della Beata Vergine Maria, Madre tua e Madre nostra”. Amen
L'abate Giovanni ha detto: «Questa parola è scritta nel Vangelo: "Quando Gesù chiamò Lazzaro fuori dal sepolcro, le sue mani e i suoi piedi erano legati e il suo viso cinto da un lino; Gesù lo sciolse e lo congedò. Noi dunque abbiamo le mani e i piedi legati e il nostro viso è stato coperto con un lino dalle mani del nemico? Se dunque ascoltiamo Gesù, Egli ci slegherà da tutto questo e ci libererà dalla schiavitù di tutti questi cattivi pensieri. Saremo allora figli del Signore, riceveremo le promesse in eredità e saremo figli del Regno Eterno».
SE I FRATELLI USCITI DAL MONASTERO DEVONO ESSERE ACCETTATI DI NUOVO Se un fratello, che per propria colpa ha lasciato il (o è stato espulso dal) monastero, vorrà rientrare, prima prometta di emendarsi totalmente del difetto per cui è uscito; e allora sia accettato, ma all'ultimo posto per provare così la sua umiltà. Se poi uscirà di nuovo, potrà essere riammesso alle stesse condizioni fino alla terza volta; ma sappia che in seguito gli sarà negata ogni possibilità di ritorno.
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