Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Lunedì 27 marzo 2023

Proposito fermo di non peccare più.

Gesù rinnova la legge antica scritta da Mosè, e la rende più bella, più profonda e tutta piena d’amore. Mentre infatti, un giorno, Egli insegnava nel Tempio, gli scribi e i farisei gli conducano una donna sorpresa in flagrante e gli dissero: Mosè ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?”. E Gesù, tutto calmo, rispose: “Chi di voi è senza peccato getti per primo la pietra contro di lei”. E se ne andarono via tutti, uno dopo l’altro, incominciando dai più vecchi. Ma mi domando e dico: ma perché non hanno portato con loro anche lui? Perché colpevolizzare solo le donne? Ma Gesù è giusto e dice: “Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?... Neanche Io ti condanno; và, e d’ora in poi non peccare più!”. Sì, Gesù è Amore misericordioso, ma è anche Amore Giusto! Egli non condanna quelli che sbagliano, ma li compatisce, li perdona e li ammonisce dolcemente, come ha fatto con questa donna: “Neanche Io ti condanno; và, e d’ora in poi non peccare più”. Oggi invece spesso serpeggia una mentalità lassista, modernista, che è assai pericolosa per ogni cammino spirituale. In questo modo le anime non vengono aiutate a crescere, ma vengono abbandonate a sé stesse, e il demonio le divora. Preghiamo fratelli e sorelle carissime per la nostra, di tutti, anima fragile. Siamo soggetti al peccato ma portiamo sempre nel cuore il proposito fermo di non peccare più.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un anziano disse: «Se l'uomo fa la volontà del Signore, non finisce mai di udire la voce interiore».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

QUELLI CHE PIÙ VOLTE RIPRESI NON VOGLIONO CORREGGERSI

Se un fratello, ripreso più volte per una qualsiasi colpa, se anche scomunicato, neppure così si sarà corretto, si usi con lui una punizione più severa, cioè lo si sottoponga al castigo delle battiture. Ma se nemmeno così si vorrà emendare, anzi levatosi in superbia - che non sia mai! - oserà addirittura difendere la sua condotta, allora l'abate agisca come un medico esperto: se ha adoperato i lenitivi, gli unguenti delle esortazioni, i farmaci delle divine Scritture e infine le bruciature della scomunica o delle piaghe delle verghe, e costata ormai che a nulla approdano le sue industrie, faccia ricorso - ciò che vale di più - alla preghiera sua e di tutti i monaci, affinché il Signore, a cui tutto è possibile, operi la guarigione del fratello infermo. Ma se neppure così quegli guarirà, allora l'abate usi senz'altro il ferro dell'amputazione, come dice l'apostolo: «Togliete il malvagio di mezzo a voi» (1 Cor 5,13); e ancora: «Se l'infedele vuole andarsene, se ne vada» (1 Cor 7,15), perché una pecora infetta non contagi tutto il gregge.


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