Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Martedì 24 gennaio 2023

Fare la Tua volontà...

Nella prima lettura, dalla Lettera agli Ebrei, finalmente arriviamo al nucleo centrale cioè al valore dell’autodonazione di Gesù. Infatti, Gesù con la sua libera offerta, ha portato a compimento il disegno di Dio. “Ecco io vengo Signore, per fare la tua volontà”. Qui è evidente che Gesù è totalmente aperto a suo Padre e a Lui si affida. Quindi anche noi, liberati dal Sangue di Cristo, apriamoci a Dio ed egli ci colmerà della sua santità. Nel breve Vangelo di oggi, la reazione di Gesù sembra metterci in crisi: “Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare. Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: «Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano»”. Penso che sia naturale andare incontro ai famigliari e amici perché hanno spesso la precedenza. Ma Gesù risponde in un modo inaspettato: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre»”. Potrebbe sembrare una scortesia nei confronti dei suoi, in realtà Gesù non nega i rapporti famigliari ma li relativizza. Quello che conta è la volontà di Dio che egli rivela con i suoi gesti e con la forza della sua parola. Quanti ascoltano e compiono questa volontà di Dio costituiscono la sua famiglia. Ogni volta che cerchiamo di ascoltare e mettere in pratica la Parola, entriamo nella stessa dimensione di Maria, dei santi e di tutti coloro che per primi hanno fatto della loro vita, il “fare la volontà di Dio”. Signore, aiutaci sempre a compiere la tua volontà nella nostra quotidianità. Amen!


Apoftegmi - Detti dei Padri

Chi è il monaco? E' monaco colui che da tutto è separato e a tutti è armoniosamente unito.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

CONVOCAZIONE DEI FRATELLI A CONSIGLIO

In ogni cosa poi tutti seguano la Regola come maestra e nessuno ardisca temerariamente allontanarsene. Nessuno in monastero segua le inclinazioni del proprio cuore; né alcuno abbia l'ardire di contendere ostinatamente con il proprio abate dentro o fuori del monastero; chi lo osasse, sia sottoposto alla disciplina regolare. L'abate però, da parte sua, faccia tutto nel timor di Dio e nell'osservanza della Regola, sapendo che di tutti i suoi giudizi dovrà senza dubbio rendere conto a Dio, giustissimo giudice.
Quando poi nel monastero si devono trattare questioni di minore importanza, l'abate si serva soltanto del consiglio degli anziani, poiché sta scritto: «Fa' tutto con il consiglio e dopo non te ne pentirai» (Sir 32,24).


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