preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Oggi siamo in festa perché la liturgia ci propone di festeggiare i Sant’Andrea. Effettivamente il brano di oggi ci racconta proprio la chiamata dei primi discepoli, in cui anche Andrea è compreso. L’evangelista precisa: “Mentre camminava lungo il mare della Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone detto Pietro, e Andrea suo fratello, i quali gettavano la rete in mare, perché erano pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me e vi farò pescatori di uomini»”. La cosa che a me colpisce di più è la disponibilità radicale con cui, prima Simone e Andrea e poi Giacomo e Giovanni, lasciano subito i genitori, le reti e la barca per seguire Gesù. Ma ci si potrebbe anche soffermare su un altro dettaglio che non è di poco conto, come mai Gesù chiama dei fratelli della stessa famiglia? Infatti i suoi primi discepoli, li chiama insieme dalle stesse famiglie. E anche se ognuno avrebbe avuto la propria storia, visto che ognuno è unico e irrepetibile ciò che colpisce è questa preferenza che Gesù ha nei confronti della fraternità, per lo stare e crescere insieme. Però queste coppie di fratelli si mescoleranno con gli altri. Infatti, come notiamo nell’episodio post pasquale, Simon Pietro e Giovanni, due completamente diversi per l’età, correvano insieme verso il sepolcro, dopo l’annuncio sconvolgente della Maddalena. La festa di oggi ci spinge a riflettere su tutti questi dettagli, soprattutto in questo tempo di Avvento, in cui ci stiamo preparando al Santo Natale. Ciò che davvero conta è la nostra disponibilità alla chiamata del Signore che continua a chiamare anche oggi. Quindi impariamo da questi primi discepoli di Gesù a saper rispondere senza indugio, di non pensare che reti e barche valgono di più dell’Amore. Impariamo a lasciare tutto per abbracciare Tutto. La festa odierna ci ricorda anche che la vita è una bell’avventura, se vissuta con amore e per amore, anche se a volte non si sa in che modo finirà, appunto ciascuno degli Apostoli è morto in luogo e circostanza diversa. La certezza che abbiamo è che finirà bene perché colui che ci chiama, ci vuole tanto bene. Amen!
L'Abba Epifanio diceva: "il profeta Davide pregava a notte fonda, si alzava a mezzanotte, prima dell'alba invocava aiuto, all'alba era in preghiera, al mattino implorava, alla sera e a mezzogiorno elevava suppliche. Per questo poteva dire: sette volte al giorno io ti lodo".
I SACERDOTI CHE VOLESSERO EVENTUALMENTE ENTRARE IN MONASTERO E se per caso nel monastero si devono fare delle nomine o trattare qualche affare importante, occupi il posto che gli spetta secondo la data di ingresso in monastero, non quello che gli è stato assegnato per riverenza al sacerdozio. Così pure se un chierico, mosso dallo stesso desiderio, vorrà aggregarsi al monastero, sia collocato in un posto intermedio, ma anche qui a condizione che prometta l'osservanza della Regola e la propria stabilità.
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