Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Mercoledì 16 marzo 2022

Voi non sapete quello che chiedete...

Il vangelo di oggi mette in risalto una particolarità che, in fondo, preannuncia il destino che aspetta Gesù a Gerusalemme: “Ecco, noi stiamo salendo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi, che lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché sia schernito e flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno risusciterà”. E’ scandaloso, mentre Gesù annuncia la sua fine imminente, i discepoli sembrano avere altre priorità in mente: “Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di' che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?»”. Pensare secondo il mondo a volte stupisce…, come si fa a pensare ai privilegi mentre Gesù sta dando una così triste notizia? È come uno, che sembra ignorare la fine imminente di alcune famiglie religiose a causa della crisi vocazionale in atto e l’invecchiamento dei membri. Ma perché assettato degli interessi egoistici fa fatica ad accettare il diverso e dimentica la correlazione tra l’identità individuale e l’identità collettiva. Invece la diversità è una ricchezza! Delle volte usiamo appunto la logica della carriera per nascondere le nostre miserie, le nostre paure, le nostre angosce, altre volte il possesso dei beni purtroppo che pure periscono. Alla ricchezza, anche se abbonda, non attaccate il cuore, dice il salmista. “Che cosa vuoi?” mi chiede e ti chiede Gesù nel vangelo di oggi. Purtroppo il nostro io resta sempre, più o meno, occupato dal desiderio di dominare, di aver, invece di essere. Ecco perché Gesù ci invita alla logica dell’ultimo posto. “Tra voi non sarà così; ma chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro servitore. Come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti”.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Il discepolo disse al maestro: Sono contento che tu sia qui.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

CON QUALE ORDINE DEVONO DIRSI I SALMI

Ci teniamo però a far notare espressamente che se a qualcuno non piace questa distribuzione dei salmi, li disponga pure diversamente, nel modo che ritiene più opportuno; purché faccia attenzione che ogni settimana si reciti l'intero salterio dei centocinquanta salmi e che la domenica alle Vigilie notturne si ricominci sempre da capo; perché darebbero prova di grande pigrizia nel servizio a cui si sono consacrati quei monaci che nell'arco di una settimana recitassero meno dell'intero salterio insieme ai cantici consueti, quando invece leggiamo che i nostri santi Padri compivano con fervore in un sol giorno ciò che noi tiepidi è da sperare che riusciamo a fare almeno in una intera settimana.


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