preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Nel vangelo di oggi notiamo un durissimo rimprovero che Gesù rivolge non solo agli scribi e ai farisei ma anche senza ombra di dubbio all’uomo contemporaneo perché la mentalità non che è cambiato tanto e Gesù la condanna: “Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange; amano posti d'onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare "rabbì" dalla gente”. Davvero abbiamo tanto da imparare da questo Vangelo, soprattutto in questo tempo di quaresima. Prima di tutto mettere da parte il voler padroneggiare sulla vita degli altri, dicendo sempre ciò che devono fare, ciò che devono essere, senza però dare loro un esempio di vita. Infatti con questo modo di ragionare il rischio è altissimo di commettere “abusi spirituali” perché sempre più spesso si incontrano persone che, approfittano della fragilità spirituale di alcuni, per manipolarli. Non si scherzano con le anime! Quindi le parole di Gesù è un richiamo alla vigilanza per ciascuno di noi perché forse stiamo rivolgendo troppo lo sguardo all’uomo e non più a Gesù. Infatti dice: E non fatevi chiamare guide, perché uno solo è il padre vostro, quello celeste. Santo Papa Paolo VI disse nell’esortazione apostolica Evangelii nuntiandi: “L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni”. La seconda piaga da curare in questo tempo di quaresima, è pensare di contare qualcosa solo perché gli altri tengono fisso lo sguardo su di noi. Siamo tutti nella stessa barca, ecco perché Gesù condanna nel vangelo di oggi, quelli che vogliono porsi come “prìncipi” agli occhi degli altri. Ma “chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato”.
"Sii una madre per i tuoi monaci, piuttosto che un padre... Una madre che ama non vive per se stessa, ma per i suoi figli... Deve essere indulgente verso le loro debolezze, sopportare con amore le loro malattie, fasciare i mali dei peccatori con le bende della misericordia, rialzare con dolcezza quelli che cadono, purificare nella pace quelli che si sono macchiati di qualche vizio ed imporre loro una razione supplementare di preghiera e di digiuno, ricoprirli di virtù attraverso l'insegnamento e l'esempio, seguirli costantemente e proteggere la loro pace interiore in modo da non dover mai sentire da parte loro il minimo rimprovero".
CON QUALE ORDINE DEVONO DIRSI I SALMI A Compieta si ripetano ogni giorno i medesimi salmi, cioè il 4, il 90 e il 133. Fissato l'ordine della salmodia diurna, tutti gli altri salmi che rimangono si distribuiscano in parti uguali per le sette Vigilie notturne, dividendo quelli più lunghi e assegnandone dodici per ciascuna notte.
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