Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Giovedì 25 novembre 2021

Sulla distruzione di Gerusalemme.

La profezia di Gesù, riportata da San Luca, si riferisce ad eventi storici precisi: la distruzione del Tempio avvenuta nel 70 d.C. da parte dell'imperatore romano Tito. La concordia degli evangelisti, seppur con diverse sfumature, nel riportare queste parole di Gesù è chiaro indice che Gesù stesso aveva senz'altro previsto quest'episodio e lo aveva, però, inserito nel grande Mistero della sua morte e passione. La storia di Israele è letta, quindi, alla luce dell'evento e degli insegnamenti di Gesù. Noi, oggi, dovremmo chiedere al Signore perché ci doni questa stessa sapienza per poter leggere la nostra storia nel Mistero di Cristo. Il riferimento a basi certe e sicure della nostra vita comporterà sicuramente, quindi, una conversione piena perché la nostra vita sia pegno della Pasqua Eterna, che è la nostra unica meta sicura.


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'Abba Pastor disse: Non abitare in un posto dove ti accorgi che gli altri ti invidiano, perché là non potrai crescere.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

NORME PER L'ACCETTAZIONE DEI FRATELLI

Colui che deve essere ammesso prometta nell'oratorio alla presenza di tutti la sua stabilità, la conversione dei suoi costumi e l'obbedienza, davanti a Dio e ai suoi Santi, perché se un giorno dovesse agire diversamente, sappia che sarà condannato da Dio stesso del quale si prende gioco. Di questa sua promessa rediga una carta di professione a nome dei Santi di cui lì si conservano le reliquie e dell'abate presente. Tale carta di professione la scriva di sua mano lui stesso; oppure, se non sa scrivere, la scriva un altro a sua richiesta e il novizio vi apponga un segno; e poi di sua mano la deponga sull'altare. Dopo averla deposta, il novizio intoni subito questo versetto: «Accoglimi, Signore, secondo la tua parola e avrò la vita: non deludermi nella mia speranza» (Sal 118,116). Tutta la comunità ripeta per tre volte il versetto, aggiungendovi il Gloria Patri. Allora il fratello novizio si prostri ai piedi di tutti, perché preghino per lui; e da quel momento sia ormai annoverato tra i membri della comunità.


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