Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Mercoledì 24 novembre 2021

Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime.

Ormai i tempi si stanno compiendo, Gesù è prossimo a celebrare a Gerusalemme la sua pasqua. Il tempo della Passione si sta avvicinando. Il brano del Vangelo di oggi è quasi una cerniera, un punto di svolta. Gesù ha già preannunciato ai suoi discepoli la sua passione e la sua morte. Questi eventi, così incomprensibili per i suoi discepoli, non sono incidenti di percorso ma assumono un valore di salvezza preciso nella sua Resurrezione. È la resurrezione per la vita eterna, per entrare in maniera definitiva nel vortice d'amore trinitario che è la nostra predestinazione, secondo il piano del Padre che proprio in Cristo e nel suo mistero pasquale trova il suo pieno compimento. Gesù, quindi non vuole solo ammonire i suoi discepoli per il futuro che li attende; non vuole solo inaugurare il tempo della Chiesa ma ha un suo scopo ben preciso: imitare nel martirio le vicende del Maestro diventa partecipare al suo stesso Mistero che si glorifica con la Resurrezione. Il messaggio di Gesù è allora proprio quel guardare alla Vita, non solo nelle sua vicende terrene, non solo nella sua componente naturale ma considerare le cose più alte. La predizione di Gesù non è quindi soltanto un'esortazione del Maestro verso i tempi difficili che attendono i suoi discepoli; non è solo un messaggio di conforto ma è un invito più preciso. È l'invito per tutti ad una partecipazione che non appartiene a questo mondo ma riguarda propria la Signorìa di Cristo e la Vita eterna.


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'Abba Hor disse al suo discepolo: Bada di non portare mai in questa cella le parole di un altro.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

NORME PER L'ACCETTAZIONE DEI FRATELLI

Allora se, dopo matura riflessione, promette di osservare tutto e di obbedire a ogni comando che riceverà, sia accolto nella comunità, ben sapendo che anche l'autorità della Regola stabilisce che da quel momento non gli è più lecito uscire dal monastero, né scuotere il collo dal giogo della Regola che in sì lungo periodo di riflessione era libero di rifiutare o di accettare.


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