Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Sabato 20 novembre 2021

Il Dio dei vivi.

"Se non esiste risurrezione dai morti, neanche Cristo è risuscitato!". È una solenne affermazione di San Paolo nella lettera ai Corinzi. Lo stesso apostolo aggiunge che se Cristo non è risorto è vana la nostra fede, e arriva a dirci: "Se poi noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto in questa vita, siamo da compiangere più di tutti gli uomini". I sadducèi non credevano nella risurrezione e immaginavano la vita futura come una continuazione più o meno aggiornata di quella presente. Con questa convinzione pongono a Gesù la domanda sulla sorte futura di una donna che aveva avuto ben sette mariti e da nessuno di essi aveva avuto figli: "Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie". Gesù non svela appieno i segreti della vita eterna: "i segreti di Dio nessuno li ha mai potuti conoscere se non lo Spirito di Dio". L'apostolo Giovanni afferma: "Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è". Il Signore però non manca di informarci sufficientemente circa la nuova dimensione di vita che sperimenteremo in Dio: "I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio". Questa è la nostra fede, è l'orientamento di tutta la nostra esistenza, il Regno di Dio. Tutto l'altro, incluso il matrimonio, è quel che ci deve aiutare a realizzare l'obiettivo: la vita eterna.


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'Abba Pastor disse: Proprio come il fumo fa uscire le api dall'alveare in modo che il miele venga loro sottratto, così una vita comoda priva l'anima dell'uomo del timor di Dio e cancella tutte le sue opere buone.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

GLI ARTIGIANI DEL MONASTERO

Se nel monastero vi sono degli artigiani, esercitino la loro arte in tutta umiltà e solo con il consenso dell'abate. Se però qualcuno di loro si insuperbisce per la perizia acquisita nella sua arte e perché pensa di recare una qualche utilità al monastero, costui sia sospeso da quell'attività e non torni ad esercitarla se prima non si sarà umiliato e l'abate non glielo avrà concesso di nuovo


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