Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

[menu] [seleziona le letture da stampare]
 

Commento alle Letture

Venerdì 09 aprile 2021

Gesù si avvicina, prende il pane e lo dà a loro, e così il pesce...

Ci viene narrata da Giovanni un'altra manifestazione del Risorto. Sette discepoli erano andati a pescare, ma per quanto si dessero da fare durante la notte, non presero nulla. Sul far del mattino Gesù dalla spiaggia, che non l'avevano riconosciuto, disse loro: "Figlioli, non avete qualcosa da mangiare?" Risposero: "No". E indicò loro dove avrebbero trovato il pesce. Avvenne una pesca prodigiosa. Allora Giovanni intuì e gridò: "E' il Maestro!" E Simòn Pietro subito si tuffò in mare, e nuotando in fretta, giunge prima dinanzi a Gesù, poi vennero anche gli altri con le barche piene di pesci. Gesù risorto è il Gesù che prende l'iniziativa per non lasciarci soli. Egli sa come è facile per noi rinchiuderci nella vita che facciamo, dimenticando le cose più importanti. I discepoli non si erano riuniti a pregare, ma erano semplicemente andati a pescare per procurasi da mangiare. Proprio in un momento come questo, Gesù appare. E' chiara dunque la sua volontà di non essere dimenticato. Ma Gesù fa di più. Quando i discepoli giunsero alla riva, se ne stavano imbarazzati con lui, non osando tuttavia domandargli: "Tu, chi sei?". Erano grandemente stupiti, e per la strepitosa pesca, non potevano pensare che non fosse lui. Gesù, dice Giovanni, si avvicinò, prese il pane che era preparato e lo diede a loro, e così pure del pesce". E' evidente che Dio va adorato. E' evidente che noi siamo peccatori. Ma Gesù risorto intende mettersi con noi in un rapporto diverso, che è un rapporto di fraternità, di comunione e di servizio. I discepoli lo riconobbero non soltanto perché i loro occhi si aprirono alla fede, ma perché il loro cuore conobbe una volta di più quel maestro che avevano già imparato ad amare proprio per la sua mansuetudine. Non potrebbe essere anche la nostra esperienza?


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un anziano diceva: «Non far mai nulla senza pregare e non avrai rimpianti».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

I FRATELLI INFERMI

Per gli infermi ci sia un locale a parte destinato a tale scopo e un fratello infermiere pieno di timor di Dio, diligente e premuroso. L'uso dei bagni agli infermi si conceda ogni volta che è necessario; ai sani invece, specialmente ai più giovani, si permetta più di rado. Ai fratelli molto malati e ai più deboli si conceda anche di mangiare carne per rimettersi in forze; ma appena si siano ristabiliti, tutti si astengano dalle carni, come di consueto. Quindi l'abate abbia sommamente a cuore che gli infermi non siano trascurati dal cellerario o dagli assistenti; è responsabile lui di ogni mancanza dei discepoli.


home  |  commento  |  letture  |  santi  |  servizi  |  archivio  |  ricerca  |  F.A.Q.  |  mappa del sito  |  indice santi  |  preghiere  |  newsletter  |  PDA  |  WAP  |  info


Questa pagina è in una versione adatta alla stampa, agli smartphone e ai PDA.
URL: https://liturgia.silvestrini.org/p/commento/2021-04-09.html
Versione completa online:
https://liturgia.silvestrini.org/commento/2021-04-09.html

i-nigma smart code
SmartCode: https://www.i-nigma.com/