Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Domenica 15 marzo 2020

«Dammi da bere».

Il salmista canta e ci fa cantare: “Ti cerco, Signore, di te ha sete l'anima mia, a te anela la mia carne, come terra deserta, arida, senz'acqua”. È necessario soddisfare la sete dell’anima e del corpo nella vita quotidiana, ancor più nell’aridità e nella fatica del deserto, lì diventa una urgenza essenziale, vitale! Per il popolo d’Israele il soccorso non si fa attendere: «Tu, Mosé, è un ordine dell’Altissimo, batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà». La “roccia” da cui poi sgorga acqua in sovrabbondanza è Cristo e ce lo testimonia anche San Paolo: «L'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito che ci è stato dato e Dio ci dimostra il suo amore nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo Gesù è morto per noi». Al pozzo di Giacobbe, lì Gesù si riposa, giunge una donna samaritana, giunge la Chiesa, ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». È incessante ed inestinguibile la sete di Gesù; chiede da bere fin sulla croce! Subito precisa alla donna, a ciascuno di noi; «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: ‘Dammi da bere’, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». È l'acqua che disseta per sempre; se abbeverati di quell’Amore non si avrà più sete in eterno. Quell’'acqua che io gli dò diventa in ciascuno di noi una sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna. Con la samaritana diciamo con fede: «Dammi dell'acqua viva perché io non abbia più sete». Quella sete saziata ci rende consapevoli di poter essere veri adoratori in spirito e verità: così come il Padre ci vuole.


Apoftegmi - Detti dei Padri

"Sii una madre per i tuoi monaci, piuttosto che un padre... Una madre che ama non vive per se stessa, ma per i suoi figli... Deve essere indulgente verso le loro debolezze, sopportare con amore le loro malattie, fasciare i mali dei peccatori con le bende della misericordia, rialzare con dolcezza quelli che cadono, purificare nella pace quelli che si sono macchiati di qualche vizio ed imporre loro una razione supplementare di preghiera e di digiuno, ricoprirli di virtù attraverso l'insegnamento e l'esempio, seguirli costantemente e proteggere la loro pace interiore in modo da non dover mai sentire da parte loro il minimo rimprovero".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

CON QUALE ORDINE DEVONO DIRSI I SALMI

A Compieta si ripetano ogni giorno i medesimi salmi, cioè il 4, il 90 e il 133. Fissato l'ordine della salmodia diurna, tutti gli altri salmi che rimangono si distribuiscano in parti uguali per le sette Vigilie notturne, dividendo quelli più lunghi e assegnandone dodici per ciascuna notte.


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