Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Sabato 07 marzo 2020

Voi, dunque, siate perfetti.

Il Signore, Dio, nel Deuteronomio detta le sue leggi e poi comanda di metterle in pratica. Esorta in prima persona: Osservale con tutto il cuore e con tutta l'anima. Il Signore sarà Dio per te, ma solo se tu camminerai per le sue vie e osserverai le sue leggi, i suoi comandi, le sue norme e ascolterai la sua voce. Egli ti garantisce che sarà tuo Dio. È la bozza di un reiterato patto di alleanza, una garanzia di fedeltà da parte del Signore che chiede però una risposta leale da parte dl suo popolo. Nel Vangelo una novità che soltanto Gesù poteva proporre dopo aver dato un messaggio mai dato prima, il comandamento dell’amore: «Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri». Poi ci propone: «Io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti». Egli vuole che la nostra carità fraterna superi quella dei pubblicani e dei pagani. Infatti, ci dice, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste». Noi diciamo che nessuno è perfetto, ma dovremmo aggiungere che tutti dobbiamo e possiamo con l’aiuto della Grazia tendere alla perfezione, quella perfezione che il buon Dio vuole per ciascuno di noi.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Pregare per gli altri

«Un fratello fece visita ad un anziano che aveva il dono del discernimento e lo supplicò con queste parole: "Prega per me, padre, perché sono debole". L'anziano gli rispose: "Uno dei padri una volta ha detto che chi prende dell'olio in mano per ungere un malato, trae giovamento lui per primo, dall'unzione fatta con le sue mani. Così chi prega per un fratello che soffre, prima ancora che questi ne tragga giovamento, lui stesso ha la sua parte di guadagno, a causa del suo intento di amore. Fratello mio, preghiamo dunque gli uni per gli altri, per essere guariti, perché Dio stesso ce lo ha ordinato attraverso l'apostolo"».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

IN QUALI TEMPI SI DICE L'ALLELUIA

Dalla santa Pasqua fino a Pentecoste si dica sempre l'Alleluia sia nei salmi che nei responsori; da Pentecoste invece fino all'inizio della Quaresima lo si dica ogni notte soltanto con gli ultimi sei salmi dell'Ufficio notturno. Ogni domenica poi fuori del tempo quaresimale i cantici dell'Ufficio notturno, le Lodi, Prima, Terza, Sesta e Nona si dicano con l'Alleluia; ai Vespri invece non si dica. Ma i responsori non si dicano con l'Alleluia se non da Pasqua a Pentecoste.


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