preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
La Regina Ester diventa per noi modello di preghiera umile, perseverante e fiduciosa nel Signore: presa da un'angoscia mortale, ha da compiere una impresa impari alle sue forze e sente un pericolo mortale per il suo popolo, si prostrò a terra con le sue ancelle da mattina a sera e disse: «Tu sei benedetto, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe. Vieni in aiuto a me che sono sola e non ho altro soccorso all'infuori di te, o Signore, perché un grande pericolo mi sovrasta. Poni sulle mie labbra una parola opportuna, volgi il nostro lutto in gioia e le nostre sofferenze in salvezza». Su questa scia, Gesù ci incoraggia: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto». Dobbiamo soltanto mai dimenticare che il primo insostituibile obiettivo della preghiera è che si compia in noi la santissima volontà di Dio. La preghiera poi deve sempre e comunque diventare motivo di gratitudine: «Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore: hai ascoltato le parole della mia bocca. Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono! C’è una imprescindibile condizione da rispettare. “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro”.
La preghiera non è una conquista «Se vuoi pregare hai bisogno di Dio, 'che dona la preghiera a chi prega". Invocalo dunque dicendo: "Sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno", cioè lo Spirito Santo e il tuo Figlio unigenito. Questo, infatti, il suo insegnamento, quando ha detto di "adorare il Padre in spirito e verità"».
COME CELEBRARE LE LODI MATTUTINE NEI GIORNI FERIALI Ma la celebrazione delle Lodi e dei Vespri non deve assolutamente passare mai senza che alla fine il superiore reciti per intero l'Orazione del Signore a voce alta in modo da essere udito da tutti, a motivo delle spine degli scandali che sogliono spuntare; affinché i fratelli, sentendosi impegnati dalle parole della stessa Orazione: «Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo», cerchino di emendarsi da questo vizio. Alle altre Ore invece si dica a voce alta solo l'ultima parte, in modo che tutti rispondano: «Ma liberaci dal male».
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