preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
«Con la Parola del Signore furono fatti i cieli, col soffio della sua bocca tutto il loro ordinamento». Egli ha detto e tutto è fatto! Dice il Signore: «La mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata». «Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore». L'uomo, vivrà di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Questa premessa ci serve per comprendere l’importanza e la sacralità della Parola di Dio, ma anche per ben considerare la premessa che Gesù pone prima di suggerirci la sua preghiera. «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate». San Benedetto esorta noi monaci dicendoci: “Mens nostra concordet voci nostrae - La nostra mente sia in accordo con la nostra voce”. Rivolgendoci al Padre, fonte di perenne amore, dobbiamo a nostra volta esprimere amore figliale sentendoci veramente figli suoi e scoprendo il grande valore della nostra fraternità. Scopriamo poi la sapiente gerarchia dei valori: la santità del tuo nome di Dio e l’adorazione, la lode e la gratitudine che Gli è dovuta. L’avvento del suo Regno che è l’adempimento del progetto divino nel tempo, tra noi e in noi. e nella beata eternità questo a condizione che si compia in pienezza la santissima volontà divina. Nella seconda parte chiediamo che la potenza e la benevolenza di Dio ci soccorra in tutte le nostre necessità: chiediamo il pane quotidiano e non solo quello per le nostre mense; imploriamo dalla divina misericordia il perdono dei nostri debiti, come anche noi ci impegniamo a rimetterli ai nostri debitori e la grazia per vincere le insidie del male con. È la preghiera per eccellenza, ma è anche il migliore programma di vita per ogni cristiano. Sicuramente un ottimo strumento per vivere santamente la quaresima.
«La cella del monaco è la fornace di Babilonia, dove i tre fanciulli trovarono il Figlio di Dio; e la colonna di nube, da cui Dio parlò a Mosè».
La cella è il sinonimo della preghiera, perché è il luogo dove, nel segreto e nella verità, ci collochiamo davanti al Padre. E quando la preghiera è luce e fuoco, allora la cella diventa una fornace ardente e il luogo dove si manifesta la nube luminosa.
COME CELEBRARE LE LODI MATTUTINE La domenica alle Lodi mattutine si dica prima il salmo 66, senza antifona, di seguito;poi il salmo 50, cantato con l'Alleluia; dopo di esso il 117 e il 62; quindi il cantico Benedicite (Dn 3,57-88) e le laudes (i salmi 148-149-150), una lettura dell'Apocalisse a memoria, il responsorio, l'inno, il versetto, il cantico del Vangelo, la litania; e così si termini.
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