Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Giovedì 14 giugno 2018

"Chiunque si adira sarà sottoposto al giudizio".

"Ma io vi dico" è la dichiarazione solenne al compimento della legge che Gesù è venuto a rivelare, manifestandolo con la sua vita. "Avete inteso che fu detto agli antichi: non uccidere", ma non c'è posto neppure per l'ira contro il fratello. C'è da smarrirsi di fronte a questo Vangelo. Ma allora chi si può salvare? Gesù di fronte a questa nostra impotenza, non si impietosisce. Non ci richiede le nostre scuse per la sua morte in croce, ci ha comandato solo di amarci come egli ci ha amato, e in più ci fa dono del suo Spirito, perché potessimo realizzare tale amore, tale autentica trasformazione. Da questo si distinguono i veri discepoli del Signore: che nello Spirito di Dio non si lasciano portare dall'ira, dal disprezzo, dall'aggressività. Risuoni pure dentro di noi, "se la vostra giustizia non sarà superiore a quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli"! Abbiamo bisogno continuamente di scrollarci di dosso la nostra "giustizia" per non lasciar affiorare nei nostri rapporti cristiani l'invidia, la gelosia, la critica, le maldicenze, il giudizio, l'aggressione. Noi abbiamo bisogno di ricuperare l'amore e la pace come il Signore Gesù li ha vissuti in concreto. Con il nostro Battesimo portiamo a maturazione, a compimento quei semi che la divina Provvidenza ha infuso nei nostri cuori. Al dire dell'evangelista Giovanni: "noi passiamo continuamente dalla morte alla vita perché amiamo i nostri fratelli".


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un fratello disse al padre: "se cado in qualche misera colpa, il mio pensiero mi consuma e mi condanna, 'dicendomi perché sei caduto?'" Disse a lui l'anziano: "nel momento in cui l'uomo cade in una mancanza e dice: 'ho peccato!', subito trova quiete".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'ELEZIONE DELL'ABATE

Non sia agitato e apprensivo, non sia pignolo e ostinato, non sia geloso e troppo sospettoso, altrimenti non avrà mai pace. Negli stessi comandi sia previdente e ponderato, tanto se la cosa è di carattere spirituale quanto se è di carattere materiale; negli ordini che dà agisca con discernimento e moderazione, tenendo presente la discrezione del santo Giacobbe quando diceva: «Se faccio stancare troppo a camminare le mie pecore, mi moriranno tutte in un solo giorno» (Gen 33,13 Volg.).


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