preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
La costituzione dei Dodici apostoli è un passaggio importante nella missione di Gesù. Ogni evangelista ci fornisce delle precisazioni su questa scelta. San Marco, nel suo stile rapido ed efficace, in una piccola frase, racchiude questo passaggio. In questo breve passaggio notiamo due polarità. Gesù da una parte e i discepoli dall'altra. Gesù chiama e i dodici discepoli vanno da lui per diventare suoi apostoli. Chiamata e risposta sono le due polarità, di un unico movimento, presenti in questo brano e che riguardano tutti noi, per la nostra vita. La scelta è di Dio, è la prima polarità di un movimento che è il suo; ed una movimento di chiamata. Dio che pronuncia un nome indica una identità nuova, un essere diverso investito di qualità particolari; la semplice chiamata di Dio è la garanzia di una nuova esistenza. Dio sceglie chi vuole. La scelta è di Dio, non è dell'uomo; la chiamata divina agisce, per nostra fortuna, su criteri che sono diversi dai nostri. Gesù legge i cuori, non guarda alle apparenze. L'uomo deve rispondere a questa chiamata; se la risposta è positiva, e speriamo che lo sia sempre!, l'uomo si avvicina a Dio: siamo nella seconda polarità. I discepoli chiamati ad essere apostoli vanno da Gesù. Gesù chiama e l'uomo risponde con la sua vita. Andare da Gesù è il proprio dire sì a questa chiamata, che non è la formazione di una nuova setta, non è la chiamata ad un potere ma è e significa disponibilità al servizio. E' impegno, è un sì di amore... ad una chiamata di amore.
Sforzati di entrare nella cella del tesoro che è dentro di te e vedrai quella che è in cielo: l'una e l'altra sono un'unica (cella), e per una sola porta le vedrai entrambe. La scala che conduce al Regno è nascosta dentro di te, nella tua anima. Tu immergiti in te stesso, (lontano) dal peccato, e lì tu troverai i gradini per i quali salire.
QUALE DEVE ESSERE L'ABATE Né chiuda gli occhi sui vizi dei trasgressori, ma appena cominciano a nascere li strappi fin dalle radici con tutte le forze, memore della triste fine di Eli, sacerdote di Silo (cf. 1 Sam 2,27-34). E i più docili e disponibili li riprenda a parole, ammonendoli una prima e una seconda volta; ma i malvagi, gli ostinati, i superbi e i disobbedienti li reprima con le battiture o altri castighi corporali sin dal primo apparire del vizio, sapendo che sta scritto: «Lo stolto non si corregge a parole» (Pr 29,19); e ancora: «Percuoti con la verga tuo figlio e lo strapperai dalla morte» (Pr 23,14).
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