preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Nel Vangelo di San Marco oggi si legge che un giorno si avvicinò a Gesù uno scriba, un teologo ebreo, e gli domandò: “Qual’è il primo di tutti i Comandamenti?”. E Gesù rispose serenamente: “Il primo è: ‘Shemà, Israèl! Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore: amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza’. Il secondo è questo: ‘Amerai il prossimo tuo come te stesso! E non c’è altro Comandamento più grande di questi’. Ogni fedele israelita iniziava la giornata ripetendo questo comandamento di Dio come preghiera mattutina, e magari assieme alla sua famiglia. Lo ‘Shemà’ è una preghiera tratta dalla Bibbia che conclude il testo, dicendo: “Questi precetti che oggi ti dò, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. (Dt 6, 4-9). E questo vale anche per la Chiesa di Dio, e per ognuno di noi oggi. Se lo facciamo anche noi, pure noi sentiremo dal Signore: «Non sei lontano dal regno di Dio».
Un anziano disse: «Giuseppe d'Arimatea prese il Corpo di Gesù e lo mise in una sindone monda e in un sepolcro nuovo, cioè in un uomo nuovo. Che ciascuno abbia gran cura di non peccare per non oltraggiare Dio che abita in lui, e per non scacciarlo dalla sua anima. La manna fu data a Israele per nutrirsi nel deserto, ma al vero Israele è stato dato il Corpo di Cristo».
QUELLI CHE SENZA AUTORIZZAZIONE TRATTANO CON GLI SCOMUNICATI Se un fratello, senza l'autorizzazione dell'abate oserà trattare in qualsiasi modo con il fratello scomunicato o parlare con lui o inviargli un messaggio, incorra nella pena di una eguale scomunica.
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