preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Nella sua vita pubblica Gesù, mentre evangelizzava, per le vie della Palestina, veniva continuamente ostacolato, dal deserto e fino al monte Calvario, da satana: o tramite gli scribi e i farisei o tramite gli indemoniati. Lui, che era la Bontà in persona, liberava gli ossessi ed ammoniva scribi e farisei, per liberarli dalla falsità e dell’inganno di satana, e salvarli. I posseduti li liberava sùbito e assai facilmente, ma per liberare gli scribi e i farisei non era cosa facile, né allora e né oggi. Anzi, molti di loro, nel loro orgoglio satanico, lo contrastavano, ed anzi addirittura Lo accusavano dicendo: “E’ per mezzo di Beelzebùl, il capo dei demòni, che egli scaccia i demòni!”. Le guide del tempo come queste, contro ogni evidenza negano Dio e il suo Cristo, e questo avviene perché, per il loro orgoglio, sono diventati guide cieche, e sono anche sordi nell’ascolto umile della Parola di Dio. Sono duri di cuore e freddi come marmo perché non pregano mai con il cuore, e sono privi di umiltà, di fede, ed anche incapaci di amare, dato che amano solo sé stessi. Sono come i farisei di una volta, orgogliosi, falsi. E conclude: “Chi non è con Me è contro di Me, e chi non raccoglie con me, disperde!”
Si domandò al nostro santo padre Atanasio, l'arcivescovo di Alessandria: «In qual modo il Figlio è uguale al Padre?». Rispose: «Come la vista nei due occhi».
LE COLPE PIÙ GRAVI Il fratello invece che si macchia di colpe più gravi venga escluso sia dalla mensa che dall'oratorio. Nessuno dei fratelli abbia alcun rapporto con lui, né gli rivolga la parola. Egli se ne stia solo al lavoro che gli è stato assegnato mantenendosi nell'afflizione della penitenza, memore di quella terribile sentenza dell'apostolo che dice: «Un tal individuo sia consegnato alla morte della carne, affinché il suo spirito possa ottenere la salvezza nel giorno del Signore» (1 Cor 5,5). Prenda il cibo da solo, nella misura e nell'ora che l'abate giudicherà più opportuna per lui. Nessuno incontrandolo lo benedica e non sia benedetto neppure il cibo che gli viene dato.
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