preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Oggi nel Vangelo Gesù ci parla della croce, quella più piccola, quella nostra, fatta a nostra misura: la croce del nostro vivere di ogni giorno, quella feriale, quella tutta nostra. E dalla sua Croce Egli ancora ci ripete: “Se vuoi venire dietro a Me, se vuoi seguirmi, rinnega te stesso, prendi la tua croce, ogni giorno, e seguimi!”. Questo è il cammino della nostra vita cristiana: abbracciare la nostra croce, baciarla ogni giorno, guardando sempre Gesù Crocifisso, adorando il suo Volto insanguinato e il suo Corpo nudo, tutto piagato e grondante sangue, assieme all’Addolorata, in pianto! E se non distoglieremo mai lo sguardo e il nostro cuore affettuoso da Loro Due, certamente capiremo l’importanza di imitarli nell’amore, infatti: “Amor con l’amor si paga (Dante)!”. E ci verrà voglia di accettare la nostra croce di ogni giorno, che sarà a volte pesante, umiliante. Ma lo faremo per amore di Gesù, di Maria, e per la salvezza dei nostri cari e di tutti i fratelli nostri e sorelle in Cristo. “Aprite le porte a Cristo!” Questo è l’ invito accorato di un grande Santo, San Giovanni Paolo II: ascoltiamolo, e respireremo, a pieni polmoni, l’ossigeno puro dello Spirito del Signore, del vero Spirito della Chiesa. E preghiamo per la conversione di tutti, perché la conversione è la risurrezione dell’anima nostra!
«Abba Giovanni ha detto: "Se Mosè non fosse entrato nelle tenebre, non avrebbe visto il Signore. Intendiamo con le tenebre la cella del monaco. Se tu resterai nella tua cella, tu vedrai tutte le meraviglie del Signore"».
COME CELEBRARE LE VIGILIE NOTTURNE NELLE DOMENICHE Dopo il quarto responsorio l'abate intoni l'inno Te Deum laudamus; terminato il quale l'abate faccia la lettura del vangelo, mentre tutti stanno in piedi con onore e riverenza. Al termine tutti rispondano Amen e l'abate aggiunga subito l'inno Te decet laus e, data la benedizione, comincino le Lodi mattutine. Questo schema delle Vigilie domenicali lo si mantenga invariato in tutte le stagioni, sia d'estate che d'inverno; eccetto il caso - non sia mai! - che si alzino in ritardo e allora bisognerà abbreviare qualcosa delle letture e dei responsori. Ma si abbia la massima cura che ciò non accada; se però dovesse succedere, il responsabile di tale negligenza ne faccia adeguata penitenza davanti a Dio nell'oratorio.
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