Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Lunedì 04 aprile 2016

Rallégrati, o Piena di grazia!

Ci torna spontaneo quest'oggi il ricordo del primo peccato. Facciamo memoria della triste situazione che ha coinvolto l'umanità intera, lontana da Dio e priva di grazia. Ci giunge come un annuncio di gioia il saluto che l'Angelo porge a Maria, lo sentiamo anche nostro. Una umile fanciulla viene finalmente definita «Piena di grazia». Fa parte anche lei della nostra povera umanità peccatrice, ma il Signore, l'ha purificata, prima del suo concepimento, con il suo amore e ha voluto che fosse immacolata, senza peccato. L'ha adombrata con la forza del suo Spirito. Così quel dialogo ininterrotto, con cui il Signore ha cercato, sin dalle nostre origini, di ristabilire invano una comunione, ora finalmente trova un cuore limpido, una vergine senza macchia, la nuova Eva, docile e pronta all'ascolto. Le parole dell'Angelo risuonano nei nostri cuori come preannuncio di redenzione e segno visibile della fedeltà di Dio; specchiàndoci in Maria riappare sulla nostra terra un'innocenza macchiata, uno splendore perduto, una bellezza antica ora meglio esaltata. Lei, l'umile ancella del Signore, sarà resa feconda dallo Spirito Santo e, restando sempre vergine, diventerà la madre di Cristo, la madre di Dio, la madre nostra. Ciò che era stato promesso, ora si realizza in pienezza: il Verbo si fa carne e viene ad abitare in mezzo a noi. È un progetto di amore, pensato e voluto da Dio, ma affidato alla risposta di una donna. Dopo le parole rassicuranti dell'Angelo, ascoltiamo il "sì" di Maria, che si fonde con quello dello stesso Signore. Dopo il "no" del peccato, dopo i tanti "no" alle proposte divine di salvezza, finalmente l'umanità, per bocca di Maria, fa sentire pieno e gioioso il proprio assenso al Signore. Un sì che la legherà intimamente, con la forza dello Spirito, al Padre e al suo Figlio: Maria rifulge così nello splendore della Trinità beata. Un amore sponsale unisce Cielo e terra, è un amore fecondo, che sgorga dal cuore stesso di Dio, è un amore purissimo con cui la Vergine accoglie nel suo grembo il Figlio di Dio. Con lo stesso amore la Madre adempirà, fino ai piedi della croce, la sua missione e resterà fedele alla sua piena professione di completa disponibilità: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». L'ascolto, l'umiltà, la disponibilità senza riserve fino all'eroismo della croce, sono le virtù di Maria, per sua intercessione che siano anche nostre...


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un anziano diceva: «Fuggite l'amore che ispirano le cose periture perché passa con loro e perisce con loro».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

SE TUTTI DEVONO RICEVERE IL NECESSARIO IN MISURA UGUALE

Sta scritto: «Veniva distribuito a ciascuno secondo il bisogno» (At 4,35). Con questo non vogliamo dire che si facciano preferenze di persone - non sia mai! - ma che si tenga conto delle infermità dei singoli; così chi ha minori esigenze ringrazi Dio e non stia di malumore; chi invece ha maggiori necessità si umili per la sua debolezza e non si insuperbisca per l'attenzione che gli viene usata; e così tutte le membra saranno in pace. Soprattutto non compaia per nessuna ragione, in alcuna parola o altro gesto, il male della mormorazione. E se qualcuno sarà trovato colpevole di questo, sia sottoposto a una punizione molto rigorosa.


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