Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

[menu] [seleziona le letture da stampare]
 

Commento alle Letture

Martedì 29 marzo 2016

«Donna, perché piangi».

È ancora una donna la protagonista dell'episodio narrato dall'evangelista Giovanni. Maria di Màgdala, si reca al sepolcro, mossa da immensa gratitudine e amore per il suo maestro e salvatore, per cercare di recuperare il suo corpo senza vita. È immersa in lacrime di dolore. Il suo è il pianto amaro di chi sa cosa significhi perdere l'amore che salva, è il pianto dell'umanità che ha rinchiuso in un sepolcro il suo Dio, è la tristezza profonda per un crimine assurdo, è ancora l'incapacità di comprendere come possa accadere che il Figlio di Dio rimanga chiuso definitivamente in un sepolcro. Il pianto di Maria e le sue lacrime sono lacrime e pianto di tanti e tanti convertiti, che dopo aver vagabondato nei sentieri della morte, hanno ritrovato la vita in Cristo. La sua accorata esclamazione: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto», fa eco a tante altre, simili alla sua, con cui i pentiti, hanno finalmente preso coscienza della perdita più rovinosa che possa accadere ad un essere umano. In quelle stesse parole c'è la denuncia contro coloro che sono ladri della grazia divina e nemici della fede, che portano via e nascondono il Signore per celarlo alla vista di coloro che vogliono amarlo e seguirlo. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?» Gesù interviene di persona e la chiama «donna» perché la fede nel risorto non è ancora maturata in lei: sta lì a rappresentare un umanità ignara del grande evento, è la donna ancora in pianto perché domina in lei il pensiero che la morte sia la vincitrice nei confronti del suo amato Signore. Lei però lo sta cercando appassionatamente e Gesù le si rivela, rivestendola, di nuova soprannaturale dignità: la chiama per nome «Maria!». Ora si aprono gli occhi della sua fede e riconosce il suo amato Maestro: quell'intimità che sembrava la morte avesse infranto per sempre, ora si rinsalda in pienezza. «Ho visto il Signore» è la splendida conclusione della sua inattesa esperienza e allora non può più tacere, anche lei deve andare ad annunciare che Gesù è risorto. È vero che, da quel mattino, sono spesso di preferenza i convertiti i primi a vedere il Signore e poi i più appassionati annunciatori delle meraviglie di grazia di cui hanno goduto.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Alcuni fratelli andarono a visitare un santo anziano che abitava in un luogo deserto. Trovarono presso la sua cella dei bambini che custodivano le greggi e parlavano tra loro in modo fastidioso. I fratelli videro l'anziano, gli palesarono i propri pensieri e trassero beneficio dalle sue risposte. Poi gli dissero: «Padre, perché accetti d'avere intorno questi bambini e non gli ordini di cessare tanto baccano?». L'anziano rispose: «Fratelli, credetemi, vi sono giorni in cui vorrei dare questo ordine, ma mi fermo, dicendo: «Se non sopporto questa bazzecola, come potrei sopportare una più grande prova, se Dio permette che mi si presenti?». Così non dico niente, per abituarmi a sopportare tutto ciò che accade».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

COME DEVONO PUNIRSI I FANCIULLI DI MINORE ETÀ

Ogni età e ogni grado di intelligenza devono ricevere un trattamento adeguato. Perciò i fanciulli, gli adolescenti o coloro che non sanno rendersi conto della gravità della scomunica, tutti questi, ogni qualvolta commettono delle mancanze, siano puniti con rigorosi digiuni o repressi con aspre battiture, perché si correggano.


home  |  commento  |  letture  |  santi  |  servizi  |  archivio  |  ricerca  |  F.A.Q.  |  mappa del sito  |  indice santi  |  preghiere  |  newsletter  |  PDA  |  WAP  |  info


Questa pagina è in una versione adatta alla stampa, agli smartphone e ai PDA.
URL: https://liturgia.silvestrini.org/p/commento/2016-03-29.html
Versione completa online:
https://liturgia.silvestrini.org/commento/2016-03-29.html

i-nigma smart code
SmartCode: https://www.i-nigma.com/