preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Nel brano del Vangelo di oggi il contrasto che suscita Gesù nella sua missione terrena comincia a rendersi sempre più evidente. I miracoli che compie sembrano dimostrano che Egli è veramente il Messia atteso. L'entusiasmo che suscita con la sua popolarità è grande. È ormai conosciuto in tutta la Palestina. Molti lo vogliono eleggere re; ma egli sfugge da quel ruolo di liberatore al quale sembrava essere predestinato. Alcuni, anche tra quelli che subito avevano seguito Gesù, cominciano a farsi delle domande sulla reale figura di questo Messia. Gesù però, in questo momento così determinante, non cede alle lusinghe e rimane coerente al suo messaggio. L'incomprensione che comincia a serpeggiare non è voluta da Gesù, è deriva dall'incapacità di fondo di accettare il suo mandato, dall'essere legati troppo fortemente alle aspettative puramente terrene. Possiamo chiederci allora come viviamo la nostra esperienza di cristiani. Siamo invitati a riconoscere la presenza di Cristo nella nostra vita e nell'avere la fiducia che solo in Lui possiamo riporre le nostre speranze. Siamo pronti allora a riconoscere i segni della presenza di Cristo in mezzo a noi perché siano da guida nella nostra vita. Soprattutto nell'eucaristia troviamo la fonte vera di amore che alimenta la nostra vita.
«Un giovane fratello fu inviato dal suo anziano da un certo fratello che aveva un giardino al Sinai per prendere qualche frutto per il suo abba. Quando giunse al giardino, disse al fratello che ne era il proprietario: "Padre, il mio anziano mi ha chiesto se hai qualche frutto?". Gli disse: "Si, figlio mio, tutto ciò che vuoi è là; prendi quello che ti serve". E il giovane monaco disse: "Forse c'è qui la misericordia di Dio, padre?". Quando quel fratello udì questa parola, rimase pensieroso, con gli occhi a terra e disse al giovane: "Cosa hai detto figlio mio?". Il giovane ripeté: "Padre, ho detto: Forse c'è qui la misericordia di Dio, padre?". E nuovamente per la terza volta il fratello gli pose la stessa domanda. Il proprietario del giardino rimase per un momento in silenzio, non sapendo cosa rispondere al giovane, e poi con un sospiro disse: "Dio ci aiuti, figlio mio!". E lasciando all'istante il giovane, prese la sua melote e andò nel deserto, abbandonando il giardino e dicendo: "Andiamo a cercare la misericordia di Dio. Se un giovane mi ha interrogato senza che io potessi dargli una risposta, che cosa farò quando sarò interrogato da Dio?"»
CON QUALE ORDINE DEVONO DIRSI I SALMI A Prima del lunedì si dicano tre salmi, cioè l'1, il 2 e il 6; e così fino alla domenica a Prima si recitino ogni giorno tre salmi di seguito fino al 19, ricordandosi di dividere in due parti i salmi 9 e 17. In tal modo alle Vigilie della domenica si comincerà sempre con il salmo 20. A Terza, Sesta e Nona del lunedì si dicano le rimanenti nove strofe del salmo 118, tre strofe per ciascuna Ora.
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