Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Martedì 11 marzo 2014

Il Padre Nostro.

Il Padre Nostro è la preghiera del Signore perché Lui stesso ce l'ha insegnata. Con questa preghiera possiamo rivolgerci a Dio Padre con la stessa Parola di Dio e usiamo la Parola insegnata da Cristo, Figlio di Dio e Verbo del Padre. Proprio il Figlio, che ci vuole tutti figli, - possiamo dirlo - ci autorizza a chiamare Dio come Padre. Il Figlio di Dio, nel suo mistero, ci scopre la vera identità del Volto di Dio, volto di amore e di misericordia. La preghiera del Padre Nostro è il dono di Gesù che ci rende tutti fratelli. Il Padre Nostro è una preghiera ricchissima, compendio del Vangelo delle Beatitudini e può essere motivo di molte riflessioni. Facciamola nostra questa parola, così bella, ma anche impegnativa; serbiamola nel cuore per averla sempre sulle labbra, ma per quello che è: una preghiera, anzi la Preghiera. Nella preghiera del Padre Nostro scopriamo Dio Padre e in essa riconosciamo la nostra inadeguatezza di creature che vedono nel Dio creatore il Padre provvidente e previdente. Nel Padre nostro possiamo riconoscere la nostra vera realtà e unirci a Dio con sincerità. Preghiamola sempre con le nostre labbra, facendo corrispondere ad essa la sincerità di cuore che si realizza in un vita piena d'amore.


Apoftegmi - Detti dei Padri

"Un fratello chiese ad abba Matoes: 'Che devo fare? La mia lingua mi è causa di afflizione: quando giungo in mezzo agli altri non riesco a trattenerla, ma in ogni loro buona azione trovo da giudicarli e accusarli. Che devo dunque fare?' L'anziano gli rispose: 'Fuggi nella solitudine. È debolezza infatti. Chi vive con dei fratelli, non deve essere spigoloso, ma sferico, per poter rotolare verso tutti'. E disse: 'Non per virtù vivo in solitudine, ma per debolezza; sono i forti infatti che vanno in mezzo agli uomini".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

CON QUALE ORDINE DEVONO DIRSI I SALMI

Alle Ore diurne si inizi sempre con il versetto: «O Dio, vieni a salvarmi; Signore, vieni presto in mio aiuto» (Sal 69,2) e il Gloria; quindi l'inno di ciascuna Ora. A Prima della domenica si dicano quattro strofe del salmo 118; nelle altre Ore, cioè a Terza, Sesta e Nona, tre strofe per volta dello stesso salmo 118.


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