Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Mercoledì 29 gennaio 2014

La parabola del Seminatore.

La liturgia di oggi ci invita a riflettere sulla famosissima parabola del Seminatore; con questa immagine, Gesù raccoglie il suo insegnamento per l'invito ad ascoltare la sua Parola di vita. Il Seminatore getta il suo seme su qualsiasi terreno e in maniera sufficiente, con gesti ampi e costanti. La qualità dei terreni, che accolgono i semi, è però diversa. Gesù stesso spiega la parabola, identificando nel seme la sua Parola. I diversi luoghi dove cade il seme possono rappresentare le diverse accoglienze che ottiene la Parola. Possiamo vedere anche le diverse predisposizioni con le quali noi possiamo accogliere la Parola. È importante quindi leggere e fare nostra questa parabola come invito prezioso ad accogliere la Parola di Dio. Gesù aggiunge a questo un particolare importante. La costanza del seminatore nel fecondare tutti i campi e i terreni indica che il Signore è sempre presente nella nostra vita. Troviamo, allora uno spunto importante nella vera speranza cristiana che risiede nel saper mettere al centro della nostra vita Cristo. Accogliamo la sua Parola feconda come seme di vita. Facciamola crescere e maturare per dare il centuplo per uno.


Apoftegmi - Detti dei Padri

La stabilità

Troverai la stabilità nel momento in cui scoprirai che Dio è in ogni luogo, che non hai bisogno di cercarlo altrove, che Egli è qui e, se tu non lo trovi qui, è inutile andare a scoprirlo da qualche altra parte, perché non è Lui che assente da noi, ma siamo noi che siamo assenti da Lui... Questo è importante, perché è solo nel momento in cui riconosci ciò, che puoi veramente trovare la pienezza del Regno di Dio in tutta la sua ricchezza dentro di te; che Dio è presente in ogni situazione e ovunque e che tu potrai dire: "Allora starò dove sono".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

QUALI SONO GLI STRUMENTI DELLE BUONE OPERE

Temere il giorno del giudizio. Aver terrore dell'inferno. Desiderare la vita eterna con tutto l'ardore dello spirito. Avere ogni giorno la morte presente davanti agli occhi. Vigilare ogni momento sulle azioni della propria vita. Essere convinti che in ogni luogo Dio ci guarda. Spezzare subito contro Cristo i cattivi pensieri che sorgono nel cuore e manifestarli al padre spirituale.


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