preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
E' sorprendente che il Signore per destare l'attenzione nei suoi discepoli, paragoni la sua venuta a quella di un ladro di notte, per sottolinearne quanto sarà inaspettata, di cui il giorno e l'ora nessuno conosce oltre al Padre. A proposito di questa necessaria vigilanza, l'evangelista Luca riporta una precisa domanda di Pietro: “Signore, questa parabola dei servi che aspettano il padrone che torni, è solo per noi o è per tutti?” Gesù ribadisce: “Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro”. Il discorso è rivolto innanzitutto a colui che nella comunità è responsabile di non lasciar mancare il pane della vita: l'amore. Sappia prima essere servo e non padrone. La sua responsabilità è quella di “dare” ciò che a lui è stato già dato. “Ma se quel servo - Gesù propone un'altra ipotesi - dicesse tra sé: il padrone tarda a venire, e perciò si lascia andare ad una vita disordinata”, il padrone tornando, lo castigherà. Per chi è a capo di una comunità, l'attesa della venuta del Figlio dell'uomo si concretizza in un atteggiamento di fedele compimento della propria missione di servizio ai fratelli. Naturalmente a vario titolo tutti abbiamo ricevuto il grande mandato di servire. “Se io, il Signore, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato l'esempio, perché lo facciate anche voi”. Il giudizio di Dio invece contro i servi infedeli sarà particolarmente duro. A loro il Signore ha affidato un compito di grande responsabilità, ed è stato disatteso. “A chiunque fu dato molto sarà domandato molto; e a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più”. Questi giudizi così perentori a prima vista sembrano non dare adito ad altre spiegazioni, invece il testo sacro è aperto a maggior indulgenza. C'è distinzione fra il servo “che conoscendo la volontà del suo padrone” non la esegue e quello che “non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse”. Ognuno è responsabile in proporzione alla conoscenza che ha della volontà di Dio. Il credente è il testimone di Gesù risorto, speranza del mondo, e a tale fedeltà deve rifarsi.
Un guerriero dal passato piuttosto torbido chiese ad un anacoreta se pensava che Dio avrebbe mai potuto accogliere il suo pentimento. E l'eremita, esortato che l'ebbe con molti discorsi, gli domandò: «Dimmi, ti prego, se la tua camicia è lacerata, la butti via?...» «No», rispose l'altro: «la ricucio e torno ad indossarla.» «Dunque», soggiunge il monaco, «se tu hai riguardo al tuo vestito di panno, vuoi che Dio non abbia misericordia per la sua immagine?»
QUELLI CHE GIUNGONO TARDI ALL'UFFICIO DIVINO O ALLA MENSA E nessuno ardisca prendere alcunché di cibo o di bevanda prima o dopo l'ora stabilita. Se però il superiore offre qualcosa a un fratello e questi la rifiuta, quando poi desidera ciò che prima ha rifiutato o altro, non riceva assolutamente nulla, finché non si sia sufficientemente emendato.
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